La replica del sindaco Mirko Bini al capogruppo di Terricciola SiCura Matteo Arcenni sul riscaldamento nelle scuole Elementari e Medie.

“Nel comunicato si parla di un problema sorto nel mese dicembre, già risolto il 15, due giorni dopo la segnalazione. Problema che poi non si è più ripresentato“, comincia così il sindaco di Terricciola Mirko Bini.
“Cosa è successo l’altra mattina? Un temporale ha fatto scattare l’energia elettrica. Quando questa torna, l’elettrovalvola deve essere riattivata manualmente per il sistema di sicurezza. Nessuno ci ha chiamato, come possiamo sapere dal Comune che l’elettrovalvola non si è riattivata? Qualcuno, che sia il personale scolastico, che siano i docenti, ci deve mettere al corrente della situazione“, continua il sindaco Bini.
“Perché non segnalare immediatamente il disservizio prima invece di farlo la sera? Abbiamo avvertito gli operai del Comune, che prontamente, la mattina successiva, hanno provveduto a far ripartire il riscaldamento. Ci tengo a sottolineare proprio questo, come gli operai del Comune rispondano al telefono anche la sera e quanto i loro interventi siano tempestivi“, spiega il sindaco di Terricciola.
Questa mattina è stato effettuato un ulteriore controllo sull’impianto con l’utilizzo di una termocamera: non sono state rilevate criticità e dunque, l’impianto funziona in tutti i settori.
“Un po’ di amarezza l’abbiamo provata quando ci siamo accorti che la centralina era stata manomessa con gli orari. Evidentemente, c’è qualche ragazzo che si diverte ad impostare il termostato a temperature basse. Interverremo sulla protezione della centralina per evitare che qualcuno ci metta le mani“, racconta il sindaco di Terricciola.
“Consiglio di evitare di inviare comunicati che ci fanno passare come scuola del terzo mondo, perché di fatto non ci sono problemi: la stessa dirigente scolastica mi ha fatto presente che a scuola nessuno si è lamentato: ci sono bambini che addirittura ‘stanno a mezze maniche’“, conclude il sindaco di Terricciola Mirko Bini.
“Il riscaldamento non funziona, bambini costretti a stare con il cappotto in classe”
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