Al centro dell’inchiesta un cittadino cinese: sequestrati wallet digitali, contanti e strumenti per falsificare documenti d’identità elettronici.

Una rete criminale internazionale con base operativa nel quartiere San Paolo di Prato è stata smantellata grazie a un’operazione congiunta dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Lo riporta la stampa locale. Al centro dell’indagine, una vera e propria banca clandestina dedita al riciclaggio di denaro tramite criptovalute, in particolare USDT, e alla produzione di documenti falsi.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Prato, ha portato all’individuazione di un complesso sistema finanziario occulto riconducibile a gruppi cinesi operanti su scala globale. Durante una perquisizione, gli investigatori hanno trovato, nel telefono di Cheng Bangjie, cittadino cinese di 45 anni, due wallet digitali “Token Pocket” con transazioni in criptovaluta per importi milionari.
Come riporta la stampa locale, tra il 5 aprile e il 26 luglio 2025, uno dei wallet ha registrato flussi per oltre 10,7 milioni di USDT – equivalenti a circa 9 milioni di euro – provenienti in gran parte da piattaforme di exchange. I fondi sono stati successivamente trasferiti su una piattaforma finanziaria con sede in Cambogia, già segnalata dalla FinCEN (Financial Crimes Enforcement Network) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti come snodo del riciclaggio internazionale. Un secondo indirizzo, rimasto attivo meno di due settimane, ha movimentato ulteriori 369.000 USDT (circa 320.000 euro).
Come riporta la stampa locale, durante l’operazione sono stati sequestrati 117.000 euro in criptovalute, 15.000 euro in contanti, due stampanti, due laminatori, tessere vergini dotate di microchip e banda magnetica, nonché pellicole ologrammate per la contraffazione di carte d’identità elettroniche, valide anche per l’espatrio.
L’indagine ha visto la collaborazione tra il Nucleo operativo antifalsificazioni e la Sezione criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione di Roma, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Prato e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Prato.
Il procuratore Luca Tescaroli ha sottolineato la rilevanza pubblica dell’operazione, evidenziando non solo la portata economica delle attività illecite scoperte, ma anche l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare forme di criminalità economica sempre più tecnologiche e transnazionali.