CASCINA. Non crede ai propri occhi Federica Grassini, presidente di Confcommercio Provincia di Pisa alla notizia che il consiglio comunale di Cascina ha approvato il piano di aumenti della tariffa Tari per l’anno 2021: “Mi auguro con tutto il cuore che sia una fake news, perché non posso credere che, dopo un anno come quello che abbiamo vissuto, con tutte le conseguenze disastrose che le imprese hanno subito e stanno ancora vivendo sulla propria pelle, in un clima di incertezza assoluta dove ogni previsione è un azzardo e davanti lo spettro di migliaia di chiusure di attività, il comune di Cascina possa autorizzare un piano di aumento della spazzatura”.
“Se vogliono le chiavi delle nostre imprese, ce lo dicano e le consegniamo direttamente in comune” – aggiunge la presidente di Confcommercio che calcoli alla mano ricorda come “le imprese del comune pagano 3 milioni e mezzo di euro per un servizio che che lascia molto molto a desiderare. I fatturati sono più che dimezzati, e mentre gli imprenditori e i commercianti lottano con tutte le loro forze per salvare aziende e i posti di lavoro, c’è chi nelle istituzioni si impegna per aumentare le tasse. Tutto questo è paradossale, ingiusto, irricevibile, irragionevole e ci indigna profondamente”.
“Il carbone della Befana è arrivato in anticipo sotto forma di aumento della Tari” – si domanda sarcasticamente il presidente di Confcommercio Cascina Marcello Mosca: “Non lavoriamo, non incassiamo, abbiamo mille difficoltà, per questo dovrebbero darci una mano e invece ci aumentano addirittura le tasse. E anche quando accolgono le nostre richieste, la burocrazia e le complicazioni sono talmente soffocanti che i benefici previsti neanche arrivano”. Il riferimento è al recente bando per ottenere dal comune di Cascina il contributo del 10% sull’importo Tari da pagare: “Appena dieci giorni di apertura, bando comunicato in ritardo, e con una serie di clausole che ne rendevano difficile l’accesso, tra cui aver già pagato anche l’ultima cartella. Insomma, anche quei pochi aiuti che ci sono, le condizioni sono così complicate che le imprese non ne possono beneficiare”.