Il CNR e il BGS hanno dedicato una giornata alle terre geotermiche di Toscana, in particolare a Larderello e a Sasso Pisano.
La geotermia è sempre più protagonista a livello internazionale, come confermano le visite di autorevoli personalità ed enti del mondo scientifico: dopo gli incontri con i rappresentanti dell’International Geothermal Association, dell’Unione Geotermica Italiana e dell’Associazione Geotermica tedesca, infatti, nei giorni scorsi i ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e del British Geological Survey (BGS), accompagnati da Geoffrey Giudetti del Centro di Eccellenza Geotermica Enel Green Power, hanno dedicato una giornata alle terre geotermiche della Toscana.
Il gruppo ha potuto approfondire la storia di questa risorsa rinnovabile con una visita al Museo della Geotermia di Larderello e alle manifestazioni naturali di Sasso Pisano che tra vapori, fumarole, geyser e putizze raccontano la geotermia in tutti i suoi aspetti di sostenibilità insieme all’innovazione continua dell’attività industriale e alle ricadute positive dei cosiddetti usi plurimi della risorsa, a partire dall’utilizzo del calore per teleriscaldamenti residenziali, aziendali e artigianali fino alla cultura, all’arte, alla storia e al turismo sostenibile.
A questo proposito, la giornata si è conclusa con la visita allo stabilimento di Vapori di Birra, il primo e unico birrificio geotermico al mondo, che utilizza il calore geotermico per il processo di produzione della birra artigianale.
I ricercatori del CNR e del BGS stanno attivamente collaborando su tematiche di studio legate alla geotermia e la visita in Italia degli studiosi inglesi è stata l’occasione per osservare da vicino i luoghi in cui è stato sviluppato l’utilizzo della risorsa geotermica, all’inizio per produrre un prodotto minerale importante come l’acido borico e poi l’energia elettrica.
A Larderello, Enel Green Power gestisce il più antico e allo stesso tempo innovativo complesso geotermico del mondo, che conta 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. I 6 miliardi di KWh prodotti annualmente in Toscana, oltre a soddisfare il 33% circa del fabbisogno elettrico regionale, forniscono calore utile a riscaldare oltre 10 mila case, 30 ettari di serre e aziende della filiera agroalimentare, floricola e dell’artigianato.