Scopri la “truffa del piccione”: come i ladri usano un liquido sui vestiti per distrarre le vittime e rubare portafogli.
Una nuova (ma vecchia) truffa torna a colpire nelle strade della Toscana. Si tratta del cosiddetto raggiro del piccione, uno stratagemma che sfrutta sorpresa, cortesia apparente e distrazione.
Il copione è ormai rodato. La vittima viene seguita da un truffatore che, al momento opportuno, le spruzza addosso un liquido dall’aspetto sgradevole, simile a un escremento di piccione. Pochi istanti dopo, interviene un complice che con modi gentili avvisa del “regalino” caduto dall’alto. Fingendo di voler aiutare, offre fazzoletti o acqua e convince il malcapitato a togliersi l’indumento sporco per ripulirlo.

In quel momento scatta il vero colpo: mentre il truffatore distrae la vittima, il complice approfitta della confusione per sfilare il portafoglio o altri effetti personali. Solo dopo qualche minuto la persona raggirata si accorge di essere stata derubata.
Le autorità raccomandano la massima attenzione, invitando a diffidare di sconosciuti che si avvicinano con troppa insistenza per “dare una mano”. L’appello è alla prudenza: dietro la gentilezza di uno sconosciuto può nascondersi un piano ben orchestrato.
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