Poco fa la cabina di regia si è riunita a Palazzo Chigi ed ha così approvato il parametro del Comitato tecnico-scientifico per quanto concerne l’apertura o meno dei plessi scolastici.
A partire dal 6 marzo, data dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm Draghi, e fino al 6 aprile le scuole resteranno chiuse nelle regioni gialle ed arancioni che registrano oltre 250 casi Covid settimanali ogni 100 mila abitanti, mentre nelle zone rosse queste rimarranno chiuse a prescindere. Speranza punta il dito sulla variante inglese, diffusa in particolar modo tra i giovani. “La variante inglese ha una particolare capacità di penetrazione nelle fasce più giovani. Questo ci ha portato a determinare che in area rossa le scuole di ogni ordine e grado saranno in Dad, così come nei territori dove il tasso di incidenza del virus è pari o superiore a 250 ogni 100mila abitanti” – questo quanto affermato poco fa dal ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa.
Per quanto riguarda le province toscane, che attualmente supererebbero la soglia settimanale di contagi e che richiederebbero dunque la chiusura, compaiono: Lucca, Prato, Pistoia, Arezzo, Siena e Massa Carrara. Resteranno invece aperte le scuole nelle province di Pisa, Livorno, Firenze e Grosseto.