TOSCANA. Questa è una, tra le tante richieste, che le partite Iva toscane stanno portando avanti da settimane. Spieghiamo brevemente e in modo semplice di cosa si tratta.
Il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) è il documento con il quale si dichiara la regolarità contributiva nei confronti di INPS, INAIL e, per le imprese tenute ad applicare i contratti del settore dell’edilizia, di Casse edili.
In attesa del completo superamento della forte crisi economica, aziende e imprenditori stanno chiedendo a gran voce alla Regione Toscana l’abolizione o la sospensione temporanea del Durc in quanto, si legge nella richiesta presentata in regione, “è doveroso abbattere la burocrazia e semplificare le concessioni dando priorità alla ripartenza e agevolando chi più di altri è stato vessato”.
A chiamare in causa il presidente della Toscana, Eugenio Giani e tutto il Consiglio regionale, è Massimo Gervasi (Presidente di Apit Italia, Associazione Partite del Territorio Italia) che spiega: “La richiesta di Regolarità contributiva oggi diventa richiesta illegittima ed incoerente poiché, a fronte di un’emergenza sanitaria ed economica che ha obbligato interi comparti a chiusura delle proprie attività, ha negato alle stesse gli introiti necessari, non solo alla sopravvivenza delle famiglie legate alle imprese, ma anche agli introiti previsti per onorare il pagamento delle tasse, imposte e contributi; che nel frattempo lievitano senza intervenuta riforma di chi di dovere.”