Uno spirito comunitario che, al di là della competizione, ha mostrato il volto più autentico e partecipato della vita di contrada.
Non solo una vittoria sportiva, ma un successo di partecipazione e senso di appartenenza: questo è stato il significato più profondo del recente Palio di Ponsacco che ha visto protagonista la Contrada Petriolo Camugliano. Un evento che, nelle parole del priore Alessandro Balluchi, ha rappresentato un momento di forte coesione per l’intera comunità.
A trainare il gruppo fin dall’inizio è stato il capitano Alessio Pugi, indicato come figura centrale nel motivare e coinvolgere gli atleti. «Nulla viene a caso… Tutto è partito con la spinta del nostro Capitano Alessio Pugi che con dedizione e tenacia ha ingaggiato gli atleti», ha dichiarato Balluchi.
Nonostante iniziali resistenze e un certo scetticismo tra i partecipanti, il lavoro del mental coach Ettore ha contribuito a rafforzare la determinazione della squadra. «All’inizio in molti di loro c’era scetticismo… Poi, più i giorni scorrevano, l’attenzione agli allenamenti aumentava», si legge nella nota del priore.
Le prove della competizione – dalla corsa con i sacchi alla costruzione del castello, dal lancio di precisione al tiro alla fune – sono state affrontate con crescente entusiasmo e spirito di squadra. Il risultato: una vittoria che ha generato grande entusiasmo tra contradaioli e spettatori.
Ma il Palio è stato solo il culmine di un percorso più ampio. La giornata, secondo Balluchi, ha evidenziato l’impegno di numerosi volontari, la partecipazione attiva dei più giovani e la presenza costante delle famiglie, anche in momenti difficili come una recente domenica di pioggia durante un pranzo all’aperto. «Ci sono famiglie che si avvicinano con i loro figli perché hanno intravisto, in un mondo imperniato sui social, un modo genuino di aggregazione», ha sottolineato.
L’impegno della Contrada proseguirà anche dopo il Palio: con i fondi raccolti sarà installato un secondo defibrillatore, mentre a giugno è prevista la riapertura dello spazio “Campo Giochi”, in collaborazione con Don Armando Zappolini. «A seguire altro ancora…», annuncia Balluchi, lasciando intendere nuovi progetti in arrivo.
Il messaggio finale è un inno alla condivisione: «Da soli si va veloci, insieme più lontano». Uno spirito comunitario che, al di là della competizione, ha mostrato il volto più autentico e partecipato della vita di contrada.