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“Sindaco chi?”: l’intervista esclusiva a Gabriele Gasperini

09:22

Speciale VTrend, elezioni a Ponsacco: dieci domande ai candidati. Ecco le risposte del candidato Gabriele Gasperini.

PONSACCO. La data delle elezioni amministrative, dell’8 e 9 giugno, si avvicina sempre di più. Così VTrend ha deciso di riaprire la rubrica “Sindaco chi?” e porre dieci domande identiche ai candidati sindaci che si presentano alla guida di Ponsacco, offrendo a lettori ed elettori un’opportunità chiara e trasparente di valutare le proposte e le idee dei loro potenziali rappresentanti. A Ponsacco corrono per la carica di sindaco: Federico D’Anniballe, Gabriele Gasperini e Fabrizio Lupi.

In questo articolo diamo spazio alle risposte di Gabriele Gasperini, candidato sindaco della coalizione di centrodestra composta da: Fratelli d’Italia, Lega Salvini Premier, Forza Italia, Noi Moderati e lista civica “Ponsacco SiCura”.

La scheda del candidato: Gabriele Gasperini. 51 anni, lavora nell’’agenzia di pratiche automobilistiche di famiglia a Ponsacco. Figura attiva nella comunità locale, Gasperini è presidente di “Cineforum ponsacco”, un’associazione culturale che si occupa di cinema d’autore, ed è stato cofondatore del comitato “Ponsacco Pacificata” impegnato nella questione del palazzo di via Rospicciano.

Con una laurea in storia moderna e una profonda passione per la storia, soprattutto per la cultura germanica e per Niccolò Machiavelli, sta attualmente lavorando a un saggio sull’etica machiavelliana. Nel tempo libero, nutre un vivo interesse per il cinema noir americano degli anni ’40 e ’50 e adora esplorare i paesi del nord Europa. Sempre interessato alle questioni locali si presenta per la prima volta come candidato sindaco per la coalizione di centrodestra.


Ecco le risposte di Gabriele Gasperini:

1. Perché ha scelto di candidarsi a sindaco di Ponsacco?

Non ho potuto dire di no alla proposta della coalizione di centrodestra perché voglio bene al mio paese e non penso che Ponsacco sia governato in maniera adeguata. Penso che, in questi anni, il mio costante impegno per la comunità sia il motivo per cui la coalizione di centrodestra abbia deciso di unirsi sul mio nome”.

La coalizione ha dimostrato generosità ma anche lungimiranza perché, invece di dare priorità agli interessi dei singoli partiti, ha scelto una figura, come il sottoscritto, che possa guidare una coalizione ampia composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e la lista civica Ponsacco SiCura. Perché penso che per cacciare la peggiore sinistra in assoluto che ha governato a Ponsacco, sia necessario compattarsi. Per farlo è necessario riuscire a restare uniti saldando il civismo ai partiti.

2. Come ha selezionato i membri della propria squadra di candidati e quali criteri ha seguito per questa scelta?

‘Abbiamo creato una lista delle “competenze”, fatta da professionisti, imprenditori, membri di associazioni, avvocati, medici, architetti urbanisti, ingegneri, umanisti e logopedisti. Sono persone che sanno gestire le criticità e risolvere problemi. Chi ha governato fino a oggi ha preferito inserire acchiappavoti con poche competenze specifiche e le conseguenze di queste scelte si vedono tutte”.

3. La priorità per Ponsacco. Se verrà eletto sindaco di Ponsacco quale sarà la prima cosa che farà?

“Il mio primo intervento sarà l’ordinanza igienico-sanitaria e sgombero del palazzo di via Rospicciano. Grazie al filo diretto che abbiamo instaurato con il Ministero degli Interni siamo certi di poter sgomberare, quella che considero, la “centrale del degrado” nel cuore di Ponsacco. Vogliamo mettere al centro la sicurezza e la vivibilità: la gente deve poter tornare a uscire e a vivere il paese. Dobbiamo dire basta alla paura e al degrado. Tolleranza zero nei confronti di illegalità e inciviltà”.

4. Quali sono le vostre proposte per incentivare la partecipazione politica dei giovani?

“Con i giovani dobbiamo trovare i canali giusti per comunicare, ma dobbiamo anche dare un esempio positivo. Dobbiamo trasmettere loro il concetto di rendersi utili e dimostrare che la politica serve a favorire il benessere della comunità. Solo in questo modo riusciremo a coinvolgere le nuove generazioni nella politica. Secondo me, va riportata in auge anche l’educazione civica. Investiremo risorse nella cultura, organizzeremo un festival del Cinema, del teatro ma anche eventi musicali.

Ai giovani bisogna fornire strutture per favorire aggregazione nei vari quartieri. Ad esempio penso alla realizzazione di campetti da calcio e da basket. Dobbiamo consentire di praticare sport vicino casa, senza obbligare a spostarsi lontano. Perché se ci sono le infrastrutture possiamo promuovere le discipline sportive e avvicinare, anche attraverso la scuola, i giovani allo sport.

Per favorire lo sviluppo del mondo della pallavolo e del basket giovanile, è necessario realizzare una tensostruttura nelle vicinanze della palestra Iacopini. Inoltre mi piacerebbe realizzare uno skatepark, e valorizzare il parco del Cavo, un importante polmone verde nel centro di Ponsacco. Per sfruttare appieno il potenziale del parco, possiamo realizzare un bistrot e una piccola stazione balneare ecosostenibile. Poi, un sogno per il parco, è organizzare un cinema sotto le stelle, con proiezioni cinematografiche all’aperto“.

5. Quali azioni concrete e strategie intende mettere in atto per promuovere la sostenibilità ambientale a Ponsacco?

“Innanzitutto dobbiamo continuare a sostenere le associazioni ambientaliste. Però dobbiamo anche incentivare la sensibilizzazione nelle scuole. Bisogna porre l’attenzione sui controlli: a Ponsacco c’è solamente una guardia ambientale. Chi abbandona rifiuti deve essere punito in maniera esemplare.

Dobbiamo tornare a occuparci del verde con più attenzione, attraverso la manutenzione periodica e l’utilizzo di spazi verdi dalle associazioni. Serve intensificare la collaborazione con la VAB per le manutenzioni delle caditoie. E vorrei organizzare una giornata dal titolo “Puliamo i tombini”, un’occasione in cui il sindaco e gli assessori si rimboccano le maniche e si prendono cura in prima persona del territorio”.

6. Quali infrastrutture pubbliche dovrebbe dotarsi Ponsacco nei prossimi anni?

“Bisogna lavorare sulla viabilità, soprattutto quella con le frazioni che sono mal collegate. Una priorità è il raddoppio del ponte verso Val di Cava ma, siccome si tratta di un investimento importante, come primo passo dobbiamo togliere quella sorta di ghigliottina che si è creata con l’installazione del guard-rail. Con poche migliaia di euro possiamo risolvere questo problema installando un varco che permetta di eliminare il pericoloso restringimento della carreggiata.

Vogliamo attrezzare il percorso ciclo-pedonale de Le Melorie mediante giochi al coperto e attrezzi ginnici. Infine vogliamo realizzare una tensostruttura dove praticare sport che fino ad oggi sono stati penalizzati, come il basket e la pallavolo.

Il mio sogno è la realizzazione della piscina comunale, un’opera che cercheremo di realizzare attraverso il cofinanziamento privato e la gestione di un soggetto che abbia già esperienza nel settore. La piscina deve essere una struttura funzionante per tutto l’anno e non solo d’inverno. Vista che i Poggini sono una zona a vocazione sportiva, avevamo pensato a questa area dove realizzarla”.

7. Condivide l’idea che i Comuni della Valdera debbano avere una visione generale strategica? Qual è il futuro della Valdera e dell’Unione Valdera? Cosa non ha funzionato fino ad oggi?

“A me non piacciono i baracconi occupazionali. Dovremmo, invece, accordarci per ottimizzare le risorse e migliorare i servizi. Finché non si dimostrerà un vantaggio oggettivo nel mantenere l’Unione Valdera, preferirò promuovere una collaborazione strategica nei settori specifici, evitando la creazione di enti e strutture sovracomunali.

Tuttavia penso che i temi della viabilità e del turismo in Valdera debbano essere gestiti all’unisono, mediante accordi strategici. Per il resto, dobbiamo adottare un approccio politico leggero e flessibile”.

8. Se i cittadini la sceglieranno come sindaco, come si immagina Ponsacco e le sue frazioni tra cinque anni?

“Tra 5 anni immagino una Ponsacco più vivibile, più sicura, con più servizi e più attrattiva mediante eventi culturali. Un paese con più strutture sportive e per giovani, con un polo museale e con una migliore connettività con le frazioni. Infine immagino un Comune che abbia ricostruito il rapporto con i propri cittadini. Purtroppo, oggi, i cittadini subiscono le decisioni dall’alto, senza essere ascoltati”.

9. Perché gli elettori dovrebbero scegliere lei come sindaco, invece degli altri candidati?

“Mi dovrebbero scegliere perché non sono, né un burocrate, né un politico di professione. Sono un ponsacchino che vive, lavora e cresce il proprio figlio sul nostro territorio. Conosco le esigenze delle persone comuni, non ho ambizioni personali ma vivo l’eventuale ruolo di sindaco come un punto di arrivo e non come un trampolino di lancio. Considero la volontà di fare del bene alla mia comunità come una vocazione. Vivendo il territorio e stando tra la gente.

La lista civica è un laboratorio di sapere collettivo, di conoscenze del territorio e di esperienze. A questa aggiungiamo, però, anche il peso specifico dei partiti nazionali che risultano indispensabili quando c’è da affrontare delle macro-questioni che vanno oltre i confini del Comune di Ponsacco. La presenza dei partiti nazionali è un valore aggiunto perché ci consente di avere legami strategici con le istituzioni regionali e i Ministeri, necessari a risolvere problemi più grandi”.

10. C’è una domanda che non le ho posto e alla quale avrebbe voluto rispondere?

“L’idea principale è quella di rimettere al centro il cittadino. Se mi sono candidato è anche dovuto al modo di procedere di chi amministra: quando segnali delle criticità, la prima volta ti dicono che hai senso civico, la seconda sei già diventato rompiscatole e la terza volta sei percepito come nemico pubblico. Oggi, se chiedi chiarimenti a un funzionario ti risponde di protocollare la domanda al Comune e di aspettare la risposta, che non arriva mai. 

Il cittadino è una risorsa e va trattato con riguardo. Va ricucito un rapporto tra istituzione e cittadino. Dobbiamo ricostituire le consulte di quartiere dove poter confrontarsi periodicamente con il territorio.

Inoltre vorrei istituire un premio civico annuale da assegnare a tutti i cittadini che fanno segnalazioni utili a migliorare il territorio. Per me il cittadino non sarà mai una figura fastidiosa, bensì uno strumento necessario, da ascoltare, per lavorare bene. 

Voglio chiudere questa intervista con uno slogan coniato da Macchiavelli, lui diceva “Amo Firenze più dell’anima mia”, io dico: “Amo Ponsacco più dell’anima mia”. Non sarò mai condizionato dall’ideologia ma sarò sempre mosso dal principio di necessità, quelle della mia comunità. Dobbiamo fare il bene di Ponsacco senza guarda a zavorre inutili, come le idee di destra e sinistra, che ormai sono un concetto superato”.

Redazione di VTrend

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