Dopo la presentazione del “pacchetto sicurezza” proposto da Fratelli d’Italia (CLICCA QUI per leggerlo) in Consiglio comunale, la maggioranza ha convocato una conferenza stampa per chiarire la propria posizione. Presenti Francesco Papiani (Partito Democratico), Carla Cocilova e Sara Novi (Progetto Pontedera), Alessandro Puccinelli (Puccinelli per Pontedera); assenti ma sottoscriventi i consiglieri di Corricon.
Le mozioni approvate riguardano il controllo sulla regolarità delle locazioni, la richiesta di riapertura della Polfer e la reintroduzione del progetto “Strade Sicure”. La mozione sulla “zona rossa” è stata approvata solo con emendamento, mentre le altre proposte sono state respinte.
Zona rossa
Durante la conferenza, è stata ribadita la disponibilità a riproporre strumenti già valutati in passato, come le zone rosse. «Anche in passato – ha ricordato la maggioranza – la questione era già stata affrontata, ricevendo risposte chiare. Ma se si ritiene opportuno reiterare la richiesta, la riproporremo senza preconcetti».
L’esperienza, comunque, non è incoraggiante. Già con il sindaco Millozzi, le misure non ebbero grande efficacia: qualche negozio chiuso, nessun effetto strutturale. Lo stesso Prefetto avrebbe ricordato – secondo la maggioranza – come una zona rossa, più che risolvere, sposti semplicemente il problema.
Papiani: «Proposte riciclate o irrealistiche»
Francesco Papiani, segretario del Partito Democratico, ha sintetizzato così il giudizio sul pacchetto FdI:
«Come maggioranza ci siamo interrogati perché speravamo che, sul tema della sicurezza – cavallo di battaglia delle destre – arrivassero proposte più originali e concretamente attuabili. Invece, ci siamo trovati davanti a un pacchetto composto in parte da proposte già presentate da noi in passato, come “Strade Sicure”, e in parte da idee francamente inutili».
Sulla proposta del taser per la Polizia Municipale, Papiani è netto:
«Affittarne tre per un anno costa quanto assumere un agente – circa 36mila euro – e noi preferiamo investire in personale. Sono armi complesse, pericolose, che richiedono mesi di formazione. La nostra Municipale ha già dotazioni adeguate».
Critica anche l’idea di istituire un fondo comunale per le vittime di reati violenti:
«È competenza dello Stato. Il governo ha istituito questo fondo? No. Perché dovrebbe farlo un Comune come Pontedera, quando non esiste a livello nazionale? Sarebbe economicamente insostenibile».
Cocilova: «Servono riforme strutturali, non slogan»
Carla Cocilova, capogruppo di Progetto Pontedera, ha evidenziato l’assenza di una visione complessiva: «I cittadini meritano serietà, rispetto e proposte realizzabili, non slogan basati su pregiudizi. Alcune proposte erano già in corso, come il Tavolo per la Sicurezza. Le forze dell’ordine sono gli unici soggetti autorizzati a gestire davvero certe dinamiche».
Secondo Cocilova, molte criticità nascono dal quadro nazionale: «Il governo ha smantellato i percorsi di accoglienza. È inaccettabile stigmatizzare chi riceve contributi: chiedere aiuto è un diritto. E non si può parlare di volontariato se lo si impone. Noi abbiamo attivato spazi per giovani e fragili, percorsi educativi in strada. Le nostre sono politiche integrate, non propaganda».
Daspo urbano: «Efficacia solo apparente»
Altro punto discusso è stato il Daspo urbano. «È una misura che produce solo sanzioni amministrative, spesso non applicate. – ha dichiarato la maggioranza – Lo abbiamo detto anche ai cittadini. Può sembrare forte, ma serve a poco. Le proposte valide vengono accolte, da qualunque parte arrivino. Ma servono strumenti veri, non scorciatoie mediatiche».
Puccinelli: «Le risposte devono essere serie»
Alessandro Puccinelli ha evidenziato il limite delle proposte calate dall’alto:
«Il disagio nasce dalle disuguaglianze. Ma le misure proposte sono state adottate altrove? Hanno funzionato? Chi è all’opposizione può dire tutto, ma chi governa sa cosa è realmente fattibile. Un Comune ha la polizia locale, ma non può accedere alle banche dati della questura. Serve coordinamento. Essere seri significa riconoscere cosa si può fare davvero».
E aggiunge:
«A Pontedera non ci siamo mai tirati indietro. Abbiamo approvato alcune mozioni dell’opposizione. Ma non possiamo raccontare favole ai cittadini. Serve responsabilità».
CLICCA QUI per leggere le dichiarazioni di Puccinelli, rilasciate a seguito dell’incontro sulla sicurezza organizzato da Nazione Futura, a cui ha partecipato.
Controlli sulle locazioni: «Sì al principio, no alla propaganda»
Sul tema dei controlli incrociati sugli affitti, Papiani ha chiarito:
«L’opposizione sostiene che siano possibili, ma secondo noi non lo sono. Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate non ci danno accesso ai dati. Se si può davvero fare, lo faremo. In questo senso abbiamo dato fiducia a chi ha proposto questo».
Cocilova ha aggiunto:
«Monitoriamo costantemente le residenze. Chi vive in condizioni degradate spesso non ha alternative. Il problema non riguarda solo Pontedera, ma è nazionale. E le politiche attuali ci hanno tolto strumenti di prevenzione. Noi ci siamo, ogni giorno, con passione e serietà».
Politiche abitative e responsabilità del governo
Sempre sul tema abitativo, Puccinelli ha ricordato:
«Da anni lavoriamo sul tema delle unità alloggiative per evitare sovraffollamenti. Ogni segnalazione viene verificata dalla Municipale».
Cocilova ha puntato il dito sulle priorità nazionali:
«Un miliardo di euro è stato speso per un centro in Albania. Quei fondi sarebbero serviti ai comuni per fare inclusione, educazione civica, politiche reali. Oggi le amministrazioni locali sono lasciate sole».
Controllo di vicinato
Il controllo di vicinato, proposto da FdI, è stato valutato senza preclusioni. «Avevamo già avviato percorsi partecipativi nel 2019 – ha spiegato la maggioranza – ma la pandemia ha interrotto tutto. Oggi preferiamo valorizzare strumenti già in campo, come le consulte, gli educatori di strada, gli operatori sociali. Il presidio del territorio esiste già, e funziona».
Esempi concreti non mancano, secondo Puccinelli: «Dietro piazza Kennedy sono stati spaccati quattro parabrezza. Nessuno ha visto nulla. Il vero controllo è fatto di gesti semplici: una chiamata al 112, una segnalazione. Questo già avviene, e lo facciamo anche noi amministratori».
In chiusura, la maggioranza ha lanciato un messaggio chiaro ai cittadini:
«Non siamo qui per rispondere a una proposta altrui, ma perché ci siamo ogni giorno. Abbiamo aumentato la videosorveglianza, investito nella Polizia Municipale, rafforzato le politiche sociali. Stiamo lavorando alla nuova caserma dei Carabinieri, non a operazioni simboliche. La vera sicurezza nasce anche dall’inclusione».
«Il degrado non è solo colpa dei “cattivi”, ma anche di povertà ed emarginazione. Pensare che il povero sia anche incivile è un errore culturale. Noi vogliamo soluzioni vere, non propaganda. Quando le proposte sono serie, le approviamo. Ma se non hanno senso, lo diciamo. Perché raccontare bugie ai cittadini non è politica. E noi, a questo gioco, non ci stiamo».