L’intervento del gruppo consiliare Insieme Cambiamo Ponsacco.
PONSACCO. “Le voci sempre più insistenti che negli ultimi giorni si stanno rincorrendo a Ponsacco si sono purtroppo dimostrate fondate – esordisce il gruppo consiliare Insieme Cambiamo Ponsacco– , le famiglie abitanti nel palazzo rosa in vista degli sfratti stanno cercando alloggi nel centro del paese, vi è la certezza che almeno una di esse già vi si è da poco stabilita e già si sono create situazioni di tensione col vicinato, ci sono persone che si lamentano di non poter riposare per il baccano nelle ore notturne, e siamo solo agli inizi”.
Prosegue il gruppo consiliare: “Il primo trasloco è avvenuto nella giornata di ieri 10 marzo, uno dei noti autocarri ha fatto accesso ‘in pompa magna’ direttamente sul Corso Matteotti da Piazza della Repubblica, aprendo di fatto questo nuovo esodo. Sia ben chiaro, tutti hanno il diritto di scegliere il luogo in cui stabilire liberamente la propria dimora ed è altrettanto chiaro che nessuna amministrazione ha il potere di negare a qualcuno questo diritto, semmai vi è da chiedersi perché queste persone, ormai a Ponsacco da diversi anni, malgrado gli aspri contrasti e le forti reazioni dimostrate dalla nostra la comunità, preferiscono ancora restare entro i confini del territorio comunale”.
Insieme Cambiamo Ponsacco dichiara: “L’affezione al territorio ponsacchino non trova motivazione nei propositi di felice integrazione pubblicizzati dalla nostra amministrazione, apprezzabili e condivisibili ma niente affatto declinati nella realtà, che purtroppo vede all’ordine del giorno fatti di violenza, risse, raid punitivi, fenomeni di bullismo, danni alle attività del territorio. E allora il motivo di questa ‘fedeltà’ nei confronti di Ponsacco va ricercato nel lassismo che l’amministrazione comunale ha da sempre dimostrato, quando si è trattato di fare seguire ad alcune persone – sempre le stesse – le regole, le stesse che vengono fatte osservare con solerzia e tempismo agli altri cittadini. Ricordiamolo sempre: le regole sono la pietra d’angolo della nostra società. A patto che vengano fatte rispettare in maniera equanime a tutti”.