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Quando la radio suonava il ‘vinile’; viaggio nelle radio ‘libere’ degli anni 80 in Valdera

15:34

Negli anni 75/’80, in Valdera, si potevano contare oltre 10 stazioni radio.

Quella era un’epoca in cui il panorama radiofonico italiano stava attraversando una rivoluzione, con l’emergere delle cosiddette “Radio Libere” che fiorivano in tutto il paese come i boccioli di primavera. L’egemonia della RAI stava perdendo il suo status di unicità, aprendo le porte a voci, modi di pensare e parole lontane dagli stereotipi del linguaggio delle reti nazionali.

In quegli anni, non esisteva ancora una legge sull’emittenza privata, e chiunque si sentiva autorizzato (anche se non lo era) ad accendere un trasmettitore per esprimere le proprie opinioni (al 99%fatte di musica). Tuttavia, spesso molte emittenti venivano chiuse temporaneamente da organi di controllo come l’Escopost, preoccupati per la sicurezza dell’etere.

La pioniera di questo movimento in Italia fu Radio Parma, fondata ufficialmente il primo gennaio 1975 da Virgilio Menozzi, con Carlo Drapkind come direttore responsabile. Seguirono Radio Milano International a marzo 1975 e Radio Roma il 16 giugno 1975.

In Toscana, Radio Toscana Libera fu una delle prime a sorgere. Successivamente, altre stazioni si unirono al coro, tra cui:

  • Radio Ponsacco di Treggiaia
  • Radio Punto Zero Forcoli
  • Radio Belvedere Santo Pietro Belvedere,
  • Radio Cattolica Valdera Capannoli
  • Radio Studio 104 Capannoli
  • Radio Tau Pontedera
  • Radio Bientina Libera
  • Radio Pontedera Uno
  • Radio Valdera a Casanova di Selvatelle
  • Radio e Radio Funny Joker Radio di Ponsacco
  • Radio Radio Diffusione Peccioli e Radio Onda Libera
  • A seguire nacque il gruppo ‘Cuore’.

Potrebbe darsi che abbiamo dimenticato qualche emittente, e ci scusiamo in anticipo; siamo pronti ad aggiungerle alla lista.

In quegli anni, le radio e gli studi radiofonici erano il rifugio dei giovani desiderosi di mettersi alla prova e dire liberamente la loro su qualsiasi argomento. La musica dominava le trasmissioni, e gli orari variavano in base alle disponibilità personali. Non c’era un target musicale preciso; tutti facevano ciò che amavano, che fosse il repertorio italiano, la musica da discoteca, il rock o persino il liscio!

In questo periodo, si distinsero anche speaker radiofonici che avrebbero fatto strada. Alcuni di loro sceglieranno questa professione, mentre altri diventeranno famosi disc jockey.
Il rapporto tra le diverse radio non era sempre idilliaco; spesso era più corretto dire che si tolleravano a vicenda. Tuttavia, tra le polemiche, il movimento andava avanti, con ogni stazione convinta di essere la migliore delle altre. All’inizio, le antenne di trasmissione erano posizionate sui tetti degli edifici che ospitavano gli studi. Le stazioni situate in collina avevano un vantaggio, poiché il segnale irradiato poteva coprire una vasta area. Tuttavia, quando il Monte Serra fece sentire la sua voce nacquero i “ripetitori”, consentendo alle stazioni radio di diffondere il loro segnale su un territorio molto più ampio.

Uno degli aspetti più belli di quel periodo era la nascita di amicizie sincere tra le persone e i ragazzi che condividevano la passione per la musica e altro ancora. Sono in molti ad aver trovato l’anima gemella tra le mura della radio.

In quegli anni, le radio erano basate principalmente sul volontariato, e solo pochi ricevevano qualche piccola somma dalla pubblicità, utilizzata principalmente per coprire i costi di manutenzione dei trasmettitori, l’energia elettrica e l’affitto degli spazi.
Solo quando le prime leggi statali iniziarono a regolare il panorama radiofonico, le cose iniziarono a cambiare. Il mondo pubblicitario prese piede nelle radio libere, trasformandole prima in radio private e, successivamente, in vere e proprie società.

Oggi, molte persone ricordano con nostalgia le radio libere elencate, ma quanti di voi ricordano i nomi degli speaker di quegli anni d’oro e quale era la vostra radio preferita tra quelle elencate? Condivideteli nei commenti sotto questo articolo sulla nostra pagina Facebook, perché ricordare questo straordinario movimento giovanile che ha contribuito a plasmare l’attuale sistema radiofonico privato nazionale è un omaggio dovuto. Buon ascolto!

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