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Primo soccorso in Toscana: 12.000 gli studenti coinvolti

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Giovanisicuri, cresce il numero degli studenti coinvolti nei corsi di primo soccorso

All’IIS Calamandrei di Sesto Fiorentino una mattinata con gli studenti, con il presidente Giani e le associazioni di volontariato. Saranno in tutto 12 mila le studentesse e gli studenti coinvolti nell’iniziativa promossa da Regione Toscana e Giovanisì che ha l’obiettivo di fornire loro gli strumenti necessari per intervenire in situazioni di emergenza. “Giovanisicuri” infatti, dato l’interesse e il successo riscontrato si allarga e quadruplica i partecipanti. Partito a fine 2024 il progetto di primo soccorso dai 3000 studenti di 20 istituti previsti inizialmente, riuscirà da subito a coinvolgerne molti di più, grazie a un nuovo impegno di Regione Toscana.

Saranno infatti 12mila studenti e studentesse e 60 gli istituti coinvolti di tutto il territorio regionale entro il giugno del 2025.
Il progetto ampliato è stato presentato presso l’IIS Calamandrei di Sesto Fiorentino con il presidente Giani ed i rappresentanti delle associazioni di volontariato toscano che sono parte integrante dell’iniziativa. I corsi, rivolti agli studenti e studentesse degli Istituti che hanno aderito, sono svolti da formatori esperti e al termine rilasceranno un attestato della Regione Toscana valido ai fini di legge.

I partecipanti avranno l’importante opportunità di imparare le tecniche di rianimazione e l’uso del defibrillatore: a ragazze e ragazzi maggiorenni verranno i offerti gratuitamente corsi BLSD (supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce), realizzati in collaborazione Federazione regionale delle Misericordie, ANPAS, Croce Rossa e CESVOT. Queste competenze non solo possono salvare una vita, ma contribuiscono anche a creare una diffusa cultura di consapevolezza e responsabilità, rendendo i nostri giovani più attenti alla propria sicurezza e degli altri.

“L’idea di questi corsi, nata all’interno di Giovanisì, il nostro progetto per l’autonomia dei giovani è semplice, ma allo stesso tempo straordinaria- ha spiegato il presidente Giani-perché porta nelle scuole, grazie alla sinergia con il mondo del volontariato, delle competenze che serviranno ai nostri ragazzi e ragazze per la vita.
Un bagaglio di elementi che possono risultare infatti decisivi in caso di necessità, ma anche un tipo di apprendimento che forma dei cittadini più attenti alla propria sicurezza e a quella degli altri. Ecco perché fin da subito è nata l’esigenza di ampliare la platea dei giovani coinvolti e i nostri sforzi andranno nella direzione di rendere queste competenze il più possibile “per tutti”.
Di ispirazione è stato certamente nei mesi scorsi il meraviglioso gesto di altruismo e generosità di Niccolò Ricci, il 15enne che allo ‘Zaccagna-Galilei’ di Carrara, che era riuscito a salvare la vita di un bidella che rischiava il soffocamento grazie all’esecuzione della manovra di Heimlich- ha detto sempre Giani- Niccolò era stato ospite nell’ultima edizione del Next Generation Fest, dove avevamo annunciato l’avvio dei corsi. Oggi sono lieto di poter dire che stiamo mantenendo quella promessa”.

“La diffusione della cultura del primo soccorso e della cardioprotezione è un investimento fondamentale per la sicurezza della nostra comunità- ha detto Luigi Paccosi presidente di Cesvot-Questo progetto rappresenta un’opportunità straordinaria per formare i giovani toscani, offrendo loro strumenti concreti per intervenire in situazioni di emergenza e contribuire attivamente al benessere collettivo. Grazie alla collaborazione con le grandi reti di volontariato regionale, non solo trasmettiamo competenze salvavita, ma promuoviamo anche i valori della solidarietà e della cittadinanza attiva. Rendere la scuola un luogo sempre più sicuro e inclusivo significa dare ai ragazzi non solo conoscenze, ma anche la consapevolezza del proprio ruolo nella società e della responsabilità verso gli altri”.

Secondo il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini: “Portare le manovre salvavita nelle scuole, diffonderle tra i più giovani è uno dei nostri obiettivi più forti. Ed è per questo che aderiamo con impegno al progetto Giovansicuri che la Regione Toscana organizza negli istituti superiori . Le competenze che i ragazzi apprendono grazie ai formatori volontari non solo possono salvare una vita, ma contribuiscono anche a creare una diffusa cultura di consapevolezza e responsabilità, rendendo i nostri giovani più attenti alla propria sicurezza e degli altri. Per questo il potenziale di Anpas deve essere dispiegato in questa direzione: contribuire alla formazione anche di laici, e promuovere con Istituzioni la maggiore diffusione di defibrillatori automatici. Ogni nuovo diplomato della Toscana, laico o soccorritore, è un obiettivo che vogliamo contribuire a raggiungere”.

“Il progetto Giovanisicuri per CRI Regionale Toscana è un ulteriore tassello nell’ambito della prevenzione- dichiara Lorenzo Andreoni, Presidente Regionale Toscana Croce Rossa Italiana- che testimonia la prosecuzione di un percorso comune con l’intero sistema regionale, in un ambito che è fondamentale per la salute della popolazione. Nel primo soccorso sappiamo perfettamente che un intervento tempestivo può fare la differenza e quella differenza può farla principalmente chi ci è vicino. Siamo profondamente convinti che lavorare su questo messaggio con ragazze e ragazzi delle scuole superiori della Toscana non permetta solo di avere un numero maggiore di operatori abilitati all’utilizzo di un defibrillatore, ma sia la chiave per accendere il vero motore del cambiamento nella cultura del soccorso nel nostro Paese”.

“Il progetto Giovani Sicuri , promosso da RT in collaborazione con Cesvot e realizzato dalle realtà di volontariato toscane maggiormente rappresentative, vede le Misericordie convintamente presenti- dichiara Alberto Corsinovi, presidente della Fondazione Regionale delle Misericordie della Toscana- sulla scia della nostra esperienza nelle scuole rodata da anni con il nostro progetto ASSO-A Scuola di SOccorso, intendiamo rafforzare la consapevolezza nei giovani sull’importanza della cardio-protezione e la rianimazione cardio-polmonare. Ci siamo sempre impegnati a garantire come Misericordie non solo servizi, ma veri percorsi di crescita personale. Ecco perché riconoscere i segnali di allerta e saper intervenire di conseguenza in situazioni di emergenza, oltre a salvare una vita umana, è un valore aggiunto per le nostre comunità ed i suoi componenti, di cui da sempre le Misericordie sono espressione e patrimonio”.

L’iniziativa Giovanisicuri è cofinanziata dal Ministro per lo sport e i giovani e realizzata grazie all’Accordo di collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale) e la Regione Toscana.

Per avere maggiori informazioni sul progetto e per aderire scrivere a [email protected]  Per consultare l’elenco in progress della scuole coinvolte https://giovanisi.it/2024/12/giovanisicuri-progetto-sul-primo-soccorso-rivolto-alle-scuole-toscane/

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