Scoppia la polemica a Treggiaia (nel comune di Pontedera) per la realizzazione di un’antenna 5G nell’area del Santuario della Madonna di Ripaia.

L’impianto, realizzato dalle società INWIT e Vodafone nell’ambito del PNRR “Piano Italia 5G”, è al centro di accuse da parte di Fratelli d’Italia, mentre l’amministrazione comunale sostiene di aver seguito le procedure previste dalla legge nazionale.
I consiglieri comunali Matteo Bagnoli e Nicolò Stella hanno denunciato la vicenda, annunciando la presentazione di un’interrogazione urgente. «Un’antenna 5G installata sotto il Santuario della Madonna di Ripaia, in una delle zone più suggestive e identitarie di Treggiaia, fuori da ogni pianificazione, in violazione del regolamento comunale. È un fatto gravissimo, uno schiaffo al territorio e ai cittadini», affermano.
Secondo i due esponenti di FdI, «il regolamento comunale che disciplina l’installazione delle stazioni radio base è stato approvato nel 2023 a maggioranza, con il nostro gruppo che si era astenuto, proprio perché temevamo che la mappa delle localizzazioni sarebbe diventata carta straccia di fronte a decisioni calate dall’alto. Oggi, purtroppo, quella previsione si è avverata: il sito della Madonna di Ripaia non figura tra le 20 localizzazioni approvate dal Consiglio Comunale. Eppure i lavori sono partiti lo stesso, senza delibera consiliare, senza confronto, senza trasparenza».
I consiglieri sottolineano anche che, sebbene l’opera sia inserita nel programma PNRR “Vodafone – 5G Madonna di Ripaia”, «la copertura con fondi PNRR non può trasformarsi in una licenza per aggirare regole, pareri e vincoli paesaggistici». Bagnoli e Stella richiamano l’articolo 6, comma 11 del regolamento comunale: «Ogni nuova localizzazione fuori mappa deve essere approvata dal Consiglio Comunale, con adeguata motivazione e istruttoria. Nulla di tutto questo è avvenuto. Un precedente pericoloso che mina la credibilità delle istituzioni locali. Se il regolamento votato dal Consiglio vale solo quando fa comodo, allora siamo di fronte a un atto di forzatura amministrativa».
Criticano inoltre la mancanza di informazione ai cittadini e il silenzio della Giunta: «Nessuno ha avvisato i residenti, nessuno ha chiesto un parere alla Commissione Paesaggistica o alla Soprintendenza, nonostante l’intervento sorga a ridosso di un bene storico e religioso. E nessuno ha sentito il dovere di portare in Consiglio un progetto che modifica la pianificazione comunale. Tutto è avvenuto in sordina, mentre i lavori andavano avanti».
I due consiglieri intendono verificare la conformità dell’autorizzazione al Regolamento comunale del 2023, accertare eventuali deroghe e acquisire i pareri di ARPAT, Commissione Paesaggistica e Soprintendenza. «Il PNRR non può essere la foglia di fico dietro cui si nascondono scelte opache e tecnicamente discutibili. Nessun finanziamento europeo o nazionale giustifica la violazione delle regole locali e del principio di tutela del paesaggio. Se la Giunta ha autorizzato quest’opera in contrasto con il proprio regolamento, dovrà risponderne davanti al Consiglio Comunale e soprattutto dovrà dare conto ai cittadini di Treggiaia che considerano il Santuario della Madonna di Ripaia la loro seconda casa», concludono.
L’appello dei consiglieri è durissimo: «Fermate immediatamente i lavori. Ripristinate il rispetto delle norme, tutelate il Santuario e ridate dignità alla parola “trasparenza”. Il Comune non può chiedere ai cittadini di rispettare i regolamenti e poi essere il primo a violarli. Pontedera merita serietà, non silenzi e scorciatoie».
Dall’altra parte, l’amministrazione comunale evidenzia che l’installazione dell’antenna rientra nella disciplina semplificata del PNRR. L’assessore all’ambiente Alessandro Puccinelli spiega: «L’autorizzazione all’installazione dell’antenna PNRR di Treggiaia ha finito per essere un atto amministrativo dovuto per gli effetti della legge approvata nel luglio 2024 che va in deroga alle previsioni comunali. Riterrei davvero strumentale e pretestuoso che la destra locale avviasse una polemica per una vicenda causata da una norma approvata la scorsa estate dal Governo Meloni».
Puccinelli aggiunge che «l’unico strumento che l’Amministrazione locale ha potuto mettere in campo non ha riguardato il SE e il DOVE installare quell’antenna ma il COME attraverso le prescrizioni e i pareri recepiti in Conferenza dei Servizi. Come Amministrazione Comunale ci faremo inoltre promotori di una richiesta alla Sovrintendenza per chiarire quali sono gli effettivi vincoli sull’area».
L’amministrazione comunale sottolinea infine che il terreno su cui Inwit e Vodafone hanno acquistato il titolo per realizzare l’infrastruttura non è di proprietà comunale ma dell’Istituto Diocesano per Il sostentamento del Clero.