Pontedera rende omaggio a Giovanni Gronchi: un tributo di memoria, identità e impegno civico.

Pontedera si raccoglie nella sala consiliare per un momento di forte valore simbolico e istituzionale. Nel settantesimo anniversario dell’elezione di Giovanni Gronchi alla Presidenza della Repubblica, la città gli dedica un tributo che unisce memoria, arte e consapevolezza civica. Il Consiglio comunale ha scelto di esporre un’opera d’arte realizzata con materiali di scarto, frutto del progetto Scart di Hera Ambiente, accompagnata da una lapide che riporta un passaggio significativo del suo discorso di insediamento.
La cerimonia, carica di partecipazione e riflessione, ha visto la presenza della figlia Cecilia e della nipote Laura. Attorno a loro, insieme alla Giunta, al presidente dell’assemblea Marco Salvadori e ai capigruppo delle forze politiche del Consiglio comunale, erano presenti il professor Paolo Morelli, presidente del Centro “Giovanni Gronchi” per lo studio del movimento cattolico, l’ex sindaco Paolo Marconcini, il responsabile del progetto Scart Maurizio Giani e il presidente del Rotary Club Simone Barsotti, che ha deciso di donare il quadro al Comune. L’opera, come da tradizione del progetto, è stata realizzata con materiali di scarto, all’insegna della sostenibilità, trasformando rifiuti in memoria e bellezza.
Il sindaco Matteo Franconi ha sottolineato l’importanza simbolica dell’omaggio, dichiarando: «Oggi pomeriggio in Consiglio Comunale, in occasione del 70° anno dalla elezione del Presidente Emerito della Repubblica Giovanni Gronchi, con un gesto simbolico ed istituzionale, abbiamo reso omaggio al nostro concittadino Giovanni Gronchi, Presidente emerito della Repubblica e alla sua statura di uomo e di statista.»
Franconi ha aggiunto che l’omaggio si è svolto «alla presenza della figlia Cecilia e della nipote Laura, manifestando ancora una volta la nostra riconoscenza a una figura il cui lascito culturale e civico è scolpito nei caratteri di questo territorio e il cui insegnamento, ancora oggi, riesce a indicarci la strada da percorrere per affrontare le sfide del tempo nuovo.»
Riferendosi alla città natale del presidente, il sindaco ha ricordato: «La città natale del Presidente Gronchi ha una storia di operosità, lavoro e ingegno, di attenzione alla cultura, all’arte e al sapere, una città impreziosita da un tessuto civico dove i bisogni di assistenza, di cura, di formazione delle persone sono bisogni della comunità.»
Ancora, Franconi ha sottolineato il ruolo dei cittadini nella crescita della città: «La città natale del Presidente Gronchi è un crocevia dove la storia del lavoro e dei lavoratori ha potuto contare sulla tenace energia dei suoi cittadini, donne ed uomini che hanno avuto il coraggio di percorrere la strada più stretta ma al contempo più bella verso la crescita e lo sviluppo: una strada lastricata di fatica ed onestà, di determinazione e speranza, di rispetto del proprio passato e di voglia di consegnare ai propri figli un futuro migliore.»
Infine, il sindaco ha concluso sottolineando l’identità della comunità pontederese: «La città del Presidente Gronchi continua a poggiare saldamente le proprie gambe nei valori da cui ha preso origine la nostra Costituzione, una comunità rispettosa della dignità delle persone, ostinatamente allergica alle disuguaglianze, incline a valorizzare e non demonizzare le differenze, una comunità ricca di un tessuto associativo diffuso in ogni ambito della socialità, una comunità aperta alle sfide dell’integrazione ma fermamente esigente perché sia rispettato il patto di cittadinanza sulle regole di convivenza da parte di tutti i cittadini che questa città la vivono e la amano.»
L’inaugurazione del quadro e della lapide diventa così un simbolo duraturo: Pontedera custodisce la memoria di uno dei suoi figli più illustri, trasformando il ricordo in guida e l’eredità in ispirazione per affrontare le sfide della comunità e del Paese.