I residenti segnalano alle forze dell’ordine la presenza non autorizzata nella cantina del condominio. Scoprono una centrale di contraffazione e 14 gr di marijuana.
PROVINCIA In seguito alla segnalazione dei residenti la Polizia ha controllato una cantina in Via Artemisia Gentileschi a Madonna dell’Acqua dove era stato segnalato un accesso abusivo. I poliziotti hanno scovato all‘interno un cittadino bengalese 27enne, in regola con il soggiorno, che in passato aveva alloggiato regolarmente in un appartamento del condominio e che aveva occupato abusivamente il locale ricavandone una sorta di alloggio.
La perquisizione a carico dello straniero ha permesso di trovare in suo possesso circa 14 gr di marijuana, nonché una vera e propria centrale di contraffazione: nel locale infatti erano accatastate numerose paia di occhiali da sole di marca contraffatta, adesivi e materiali di note griffes da apporre per la contraffazione di occhiali, n°10 telefoni cellulari del cui possesso non dava contezza.
Al termine della perquisizione l’uomo è stato accompagnato in Questura per la redazione degli atti di polizia giudiziaria: il copioso materiale è stato sottoposto a vincolo di sequestro a disposizione dell’ Autorità giudiziaria, mentre dopo il rituale fotosegnalamento del cittadino bengalese è stato denunciato alla Procura della Repubblica per una sfilza di reati: invasione di edifici, danneggiamento della porta della cantina, ricettazione dei cellulari e introduzione nello stato di materiale con marchi contraffatti; è stato inoltre segnalato alla Prefettura come assuntore di stupefacenti.
Stamani, domenica 2 ottobre, la pattuglia di zona della Squadra Volanti ha rifatto un giro nel condominio in questione per verificare che fosse tutto a posto, “pizzicando” lo stesso bengalese che, pur di ritornare nel vano abusivamente occupato, aveva forzato il lucchetto nel frattempo apposto dal proprietario. Ricondotto in Questura, è stato nuovamente denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di invasione di edifici e danneggiamento aggravato, con la intimazione a rivolgersi agli enti caritatevoli presenti sul territorio per l’ospitalità.
Fonte: Questura di Pisa