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Peccioli, il futuro comincia oggi: “viaggio” dentro il nuovo Villaggio Scolastico

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Villaggio Scolastico di Peccioli. L’intervista–racconto di VTrend.it al Sindaco Renzo Macelloni che guida una (o la prima) delle trasformazioni educative più ambiziose della Valdera.

Entrare nel municipio di Peccioli in questi giorni significa attraversare un momento di passaggio: il paese sta cambiando ancora forma, e la nuova scuola (Villaggio Scolastico) è il fulcro attorno al quale tutto si sta ricomponendo.

Durante l’intervista, mentre il Sindaco Macelloni parla, un bambino bussa alla porta per salutarlo. È un gesto semplice, ma racconta molto: la scuola che verrà non è un’opera teorica, è un progetto che nasce esattamente per loro — i ragazzi che riempiono le strade, le piazze, le attività di questo territorio.

E forse è proprio per questo che il Sindaco Macelloni parla del Villaggio Scolastico con un equilibrio raro: entusiasmo e pragmatismo. Peccioli: il piccolo Ergi, 8 anni, sogna di diventare sindaco

Dalla necessità all’occasione: come nasce la nuova scuola

«Il progetto del nuovo Villaggio Scolastico nasce da una necessità concreta», spiega il Sindaco Macelloni. «A Peccioli abbiamo due edifici scolastici nel centro del paese, entrambi bisognosi di interventi di adeguamento sismico».

L’analisi che segue è dettagliata. La scuola elementare, costruita agli inizi del Novecento, non presenta criticità strutturali particolari. «Ma l’ingresso su una strada stretta crea continuamente situazioni di pericolo e ingorghi», sottolinea.

Diverso è il caso della scuola media: un edificio degli anni Sessanta, “non pericolante”, precisa, ma profondamente distante dagli standard che oggi si richiedono a una scuola dal punto di vista sismico e strutturale.

A quel punto, una scelta si è presentata in modo quasi naturale: investire su due edifici datati oppure immaginare una scuola nuova, moderna, fatta per durare. La risposta è stata una svolta.

La scelta più rara: una scuola orizzontale, immersa nella luce

Le possibilità cambiano quando un’amministrazione dispone di un terreno abbastanza grande. «Questo ci ha permesso di immaginare una scuola tutta su un piano — tranne la palestra — con le aule disposte in orizzontale, tutte affacciate sul verde», racconta il Sindaco.

Niente corridoi bui, niente scale, niente sovrapposizioni. La scuola si distende, respira, usa lo spazio come un elemento educativo.

«Le scuole solitamente vengono costruite in verticale perché serve meno spazio», osserva. «Noi abbiamo scelto la qualità: luce naturale, ampie vetrate, una lunga parete trasparente che si apre su un prato di cinquanta metri. È un ambiente che stimola positività, calma, benessere».

Sono parole che rivelano un pensiero architettonico contemporaneo: la luce non è un dettaglio estetico, ma una componente di benessere.

Il tempo pieno: non ideologia, ma equità

Una scuola nuova modifica anche la visione educativa. Il Sindaco lo spiega con decisione: «Volevamo portare al massimo il rendimento del progetto. Da qui la decisione di trasformare la scuola in istituto a tempo pieno».

Nessun dogmatismo: «Il tempo pieno non è ‘meglio’ in assoluto: semplicemente offre più opportunità agli studenti che a casa non hanno le stesse risorse. La scuola deve garantire pari opportunità di partenza. E il tempo pieno va esattamente in questa direzione».

Sembra una frase di politica educativa nazionale, ma è l’approccio pragmatico di un piccolo comune che decide di fare ciò che spesso le grandi città non riescono a compiere.

Otto ore che non si limitano ad allungare il tempo: una scuola che diventa esperienza

La trasformazione comporta un ripensamento globale. «Passare da quattro ore a otto ore al giorno richiede un ripensamento totale della didattica», afferma. «Servono laboratori, spazi per il movimento, per la creatività, e un rapporto molto più stretto col territorio».

E qui Peccioli ha un vantaggio competitivo raro: un ecosistema culturale già attivo. Il progetto mette tutto a sistema.

I laboratori che faranno la differenza

  • Un Planetario nuovo di sei metri: «Sarà un laboratorio scolastico d’eccellenza, oltre che una struttura per gli astrofili».
  • Un vero laboratorio musicale con sala d’ascolto: «La nostra scuola di musica ha sempre più studenti. Il laboratorio li farà crescere ancora».
  • Un laboratorio di volo con l’aviosuperficie: «Fisica, matematica, tecnologia: tutto applicato, tutto tangibile».
  • Un laboratorio di domotica educativa, attivato tramite nuovi accordi con partner tecnologici.

E poi la dimensione emotiva, spesso ignorata dalla scuola italiana.«Vogliamo introdurre tecniche di gestione delle emozioni, lettura veloce, concentrazione. Coinvolgeremo esperti che parleranno ai genitori e lavoreranno con gli insegnanti», prosegue il Sindaco Macelloni.

La luce come cura educativa

È un tema che il Sindaco torna a sottolineare: «La luce solare incide sull’umore, sull’energia, sulla capacità di concentrazione. Una scuola piena di luce, che si apre sul verde, incide sul benessere. Non possiamo ‘insegnare la felicità’, ma possiamo creare le condizioni per stimolare atteggiamenti positivi».

È una dichiarazione che sembra semplice ma contiene una visione precisa: l’ambiente costruisce l’apprendimento.

La politica che collabora: il caso Terricciola

Non è comune, ma è successo. Il villaggio scolastico ha generato una collaborazione tra Peccioli e Terricciola, due comuni amministrati da schieramenti diversi.

«Quando ci sono progetti che generano qualità e massa critica, la collaborazione diventa naturale», afferma il Sindaco Macelloni. È un punto politico forte, ma espresso con tono neutro. La scuola non divide: aggrega.

Un modello per la Valdera

«Peccioli cerca di essere un modello, non per presunzione, ma perché lavoriamo da anni con una visione chiara: fare le cose bene, pensandole fino in fondo», dice.

Il Sindaco non rivendica primati, ma processi: qualità, coerenza, visione lunga. Una scuola europea nel cuore della Valdera.

La scuola non deve creare cittadini “modellati”: deve dare strumenti

Nel dialogo emerge un passaggio centraleLa scuola non deve creare il cittadino del futuro secondo un modello ideologico — né di destra, né di sinistra, né religioso. Deve fornire strumenti: pensiero critico, creatività, autonomia, capacità di stare con gli altri. È un pezzo della società, non la soluzione a tutti i problemi sociali e familiari».

È un richiamo forte al ruolo reale dell’istituzione scolastica.

Non la scuola del futuro: la migliore scuola possibile oggi

La frase che chiude l’intervista definisce l’intero progetto.«Il futuro non esiste altrove: lo costruiamo oggi. Se pensiamo al futuro solo come qualcosa che ‘verrà’, senza fare nulla nel presente, creiamo danni».

E allora sì: il Villaggio Scolastico è “la scuola del futuro”. Ma solo perché oggi rappresenta la migliore versione possibile di ciò che una scuola può essere.

«Stimolante, luminosa, aperta al territorio, ricca di laboratori, inclusiva, orientata al benessere, pensata per dare più opportunità a chi ne ha meno» conclude il Sindaco di Peccioli Renzo Macelloni.

Il bambino che entra in ufficio sorridendo, alla fine dell’intervista, non conosce le parole “progettualità”, “visione”, “massa critica”. Ma conoscerà quella scuola. La vivrà ogni giorno.

È per lui — e per tutti quelli come lui — che Peccioli ha deciso di costruire il futuro nel presente.

©Riproduzione Riservata 

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