A Peccioli si è svolta la manifestazione “sulla pace, per la pace” con un corteo silenzioso per esprimere solidarietà a chi sta soffrendo sotto il rumore delle bombe. Sono intervenuti il sindaco Macelloni, i parroci di Peccioli e la Tavola della Pace e della Cooperazione Valdera.
PECCIOLI – Un corteo di manifestanti per la pace in Ucraina, un corteo silenzioso perché la pace, a differenza della guerra, non ha bisogno delle grida e del frastuono:
è cominciata così, nella serata di giovedì 3 marzo con le persone raccolte in piazza del Popolo, l’iniziativa di solidarietà promossa dalle parrocchie San Verano, Germano e Prospero, Bartolomeo e Giusto (Peccioli, Legoli, Ghizzano e Montecchio), verso quella parte di Europa ancora costretta sotto le bombe.
Come i parroci don Carlo Gronchi e don Armando Volpi avevano già riferito tramite i canali social del Comune di Peccioli, il corteo è stato del tutto silenzioso, come gesto simbolico “per esprimere la nostra solidarietà a chi sta soffrendo sotto il rumore delle bombe”.
Ad aprire la marcia, proprio le parole di don Armando nel ricordo di chi si è donato per la pace, da coloro che si sono schierati in prima linea contro i fucili a costo della vita a quelli che, anche a grande distanza dal luogo del conflitto, hanno prestato immediato soccorso verso il prossimo.
Partecipi della serata anche i lupetti del Gruppo Scout per dare voce, con i loro striscioni, a un messaggio semplice e diretto, come soltanto i bambini sanno fare: Pace e No War.
Partendo dal Municipio, il gruppo si è quindi diretto lungo via Carraia per raggiungere il Campo della Rimembranza dove si trova il monumento alla memoria dei caduti nella Grande Guerra.
Lì il corteo si è quindi disposto a cerchio per un momento di raccoglimento, con la deposizione di una corona di fiori ai piedi della statua per ricordare, e insieme omaggiare, tutti quelli che sono morti per la pace.
Qui hanno preso quindi la parola don Armando, che ha di nuovo ribadito l’importanza del donarsi per la pace, e il presidente dell’associazione Tavola della Pace e della Cooperazione Valdera che ha rivolto il suo pensiero anche a tutti quei popoli che, allo stesso modo dell’Ucraina, sono martoriati dalla guerra ma che ci restano in ombra perché molto distanti dalle nostre case o perché, attualmente, esclusi dalle prime pagine dei telegiornali: dalla guerra nello Yemen al massacro dei Curdi.
Dopo la lettura di due poesie sul tema, è quindi intervenuto anche il sindaco Renzo Macelloni che ha aperto a una riflessione più concreta sugli scenari politici ed economici del post-conflitto, ma anche al dovere di accoglienza verso i profughi che spetterà a tutto il popolo italiano.
A chiudere la linea degli interventi è stato quindi don Carlo con la lettura del passo di San Francesco.
La manifestazione sulla pace e per la pace è quindi proseguita sulla note de La guerra di Piero, la celebre canzone sulla guerra e contro la guerra dell’immortale Fabrizio De André:
mai così concreta, attuale e vicina al nostro sentire come al giorno d’oggi, con gli innocenti costretti sotto le bombe, arruolati di fortuna e sferzati dal freddo della morte che si accanisce insieme a quello del Nord:
così dicevi ed era d’inverno
e come gli altri verso l’inferno
te ne vai triste come chi deve
il vento ti sputa in faccia la neve.
Credevamo che non potesse più accadere e invece la Letteratura e la Storia hanno abbandonato le pagine scritte, la Musica quelle degli spartiti e ci hanno bussato prepotentemente alla porta: tutti, grandi e bambini, adesso le guardano in faccia.
M.C.