Accordo per ricollocare le famiglie del condominio Bellavista occupato
Previsto un contributo della Regione di 200 mila euro per gli interventi sociali necessari durante la fase di passaggio
Sostenere gli interventi sociali e sociosanitari da parte dei servizi territoriali nei riguardi delle famiglie presenti nell’immobile “Condominio Bellavista” di via Rospicciano a Ponsacco verso altre aree della provincia di Pisa. E’ questa la finalità dell’accordo sottoscritto oggi da Regione Toscana, Società della Salute Alta Val di Cecina-Valdera e Comune di Ponsacco.
Per sostenere concretamente questo percorso la Regione interverrà direttamente a favore dei servizi territoriali con un contributo straordinario di 200.000 euro.
“Oggi offriamo una risposta concreta, tutti assieme, ad una situazione complessa – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – Lo facciamo con un protocollo, nel segno dell’accoglienza e del rispetto dell’ordine e della sicurezza, che è il primo per la Toscana e che può diventare un esempio per tutta la regione”.
“Finalmente iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel” commenta la sindaca Francesca Brogi, che ringrazia la regione per l’aiuto nella costruzione di un percorso che pone fine ad quello che era diventato un vero e proprio ghetto: “un immobile privato dove abitavano 240 persone di dodici etnie diverse, italiane anche, la maggior parte “rom”che lì sono andati dopo la chiusura dei campi nomadi della zona, all’inizio in afffito ma con contratti oramai decaduti”. Un intervento che da un lato tuteli i nuclei e dall’altro li ricollochi su un territorio più ampio.
Il “Condominio Bellavista” è infatti un immobile da tempo occupato abusivamente a seguito di un fallimento giudiziario. E’ una situazione che si presenta emergenziale sotto vari profili: per il degrado progressivo dell’immobile, per le condizioni di fragilità economica e sociale di molti occupanti, per questioni legate alla sicurezza e al rispetto della legalità.
Ma l’operazione di svuotamento dell’immobile, resosi necessario nell’ambito del relativo procedimento giudiziario, per il passaggio a sistemazioni successive è una operazione estremamente delicata e complessa.
Per questo Società della Salute e Comune hanno chiesto l’aiuto della Regione a supporto degli interventi di tipo sociale, necessari visto il grado di vulnerabilità sociale di molte persone presenti nel condominio, nel quale si trovano anche minori, e persone con disabilità.
L’accordo tra Regione, Società della salute e Comune servirà dunque a sostenere il percorso di cooperazione tra tutte le istituzioni coinvolte finalizzato ad assicurare il superamento dell’emergenza sociale legata al condominio Bellavista, e a promuovere un complesso di interventi sociali necessari per accompagnare il percorso di ricollocazione delle famiglie, con l’obiettivo di tutelare le situazioni di fragilità personale e familiare presenti nell’immobile e in una prospettiva di promozione della coesione sociale.
La sindaca ha accennato, durante la conferenza stampa, anche alla rigenerazione di quello spazio urbano, dopo che l’immobile sarà messo all’asta, per ospitarvi anche locali con funzioni pubbliche.
“Abbiamo affrontato la criticità con determinazione – commenta l’assessore alla sicurezza, Stefano Ciuoffo – perché di fronte ai problemi o uno se ne fa carico oppure sceglie di non risolverli e li riversa sul vicino. Crediamo nel modello di sussidarietà tipico della Toscana e cerchiamo di restituire insieme dignità e prospettiva a quelle persone”.
“Non è solo una questione di risorse, c’era la necessità di costruire insieme un progetto – spiega l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli – E’ un accordo che mette insieme più strumenti e che consentirà alle persone che oggi vivono nell’immobile di avvalersi di un percorso di reinserimento e miglioramento della qualità della vita, ma anche il recupero di un’area dell’abitato di Ponsacco che possa tornare nella disponibilità di tutto il territorio”. “Interveniamo su una complessità specifica che intendiamo incanalare in un percorso strutturato – prosegue l’assessora –: un progetto che vede al centro le persone e un modello territoriale di organizzazione socio-sanitaria”.
“E’ questa la conferma – conclude Matteo Franconi, presidente della Società della salute e primo cittadino di Pontedera – di come le società della salute siano una strumento essenziale per il governo del territorio”.