Il calcio italiano perde una delle sue figure più carismatiche, un uomo che ha vissuto ogni aspetto di questo sport lasciando un’impronta indelebile nella sua storia.
Il calcio italiano è in lutto per la scomparsa di Aldo Agroppi, morto a 80 anni dopo un ricovero in ospedale nella sua città natale, Piombino. Figura storica del Torino, Agroppi è stato protagonista di una carriera che lo ha visto eccellere come calciatore, allenatore e opinionista televisivo. Con 278 presenze in maglia granata, Agroppi è entrato nella leggenda del Toro, contribuendo alla conquista dello scudetto nella stagione 1975/1976. La sua carriera da calciatore (di ruolo Centrocampista) lo ha visto vestire anche le maglie di Perugia, Potenza e Genoa. Appese le scarpe al chiodo, Agroppi si è seduto in panchina, diventando allenatore. La sua stagione più brillante fu quella al Pisa di Romeo Anconetani, che guidò alla promozione in Serie A nel 1981/1982. Durante la sua carriera, allenò anche Perugia, Pescara, Padova, Fiorentina, Como e Ascoli, chiudendo il percorso tecnico nel 1993 con la Fiorentina. Dopo il calcio giocato, Agroppi non abbandonò mai il mondo dello sport, diventando una voce riconoscibile negli studi televisivi come opinionista. Con la sua scomparsa, il calcio italiano perde una delle sue figure più carismatiche, un uomo che ha vissuto ogni aspetto di questo sport lasciando un’impronta indelebile nella sua storia.