PONTEDERA. Cos’è Modartech? dove si trova? cosa offre? e quali sono le sue iniziative? Tutte le risposte nell’articolo.
Per rispondere a queste domande abbiamo intervistato 3 figure. La prima è Alessandro Bertini, Direttore dell’Istituto Modartech, che ci ha raccontato l’idea viene portata avanti all’interno di Modartech.
– Con quali finalità si propone modartech ai giovani e quali risultati possono ottenere nell’ambito di una collocazione nell’ambito di lavoro?
“L’Istituto Modartech – afferma Bertini – lavora principalmente in due ambiti: Moda e Comunicazione. Noi proponiamo un’offerta formativa triennale post-diploma e una serie di corsi di formazione professionale. Il nostro principale obiettivo è quello di fornire agli studenti conoscenze e competenze al passo coi tempi, formare individui che possano rispondere ad un mondo del lavoro in continua evoluzione ed innovarlo. Questa è la nostra missione principale che riusciamo a perseguire grazie alla nostra conoscenza del settore della moda e comunicazione in Toscana e al nostro network di oltre 600 aziende che da ottimi risultati.”
– Con quale successo lo studente che esce dalla scuola trova collocazione?
“Abbiamo – continua il Direttore Modartech – un dato significativo costante dell’87% di coloro che vengono inseriti nel mondo del lavoro, anche grazie agli stage previsti alla fine del percorso. A 6 mesi dalla conclusione del percorso, l’87% degli studenti trova occupazione, questo dato è frutto anche della collaborazione che portiamo avanti con le imprese.”
– Modartech dove si trova e quando inizia i propri corsi?
“L’Istituto Modartech – conclude Bertini – si trova a Pontedera, negli spazi dove nacque la Vespa, in un polo della cultura e innovazione fortemente collegato con i vari distretti toscani. I corsi accademici iniziano ad ottobre di ogni anno, mentre quelli professionali iniziano principalmente a Gennaio.” Dopo aver intervistato il Direttore di Modartech, siamo passati a porre alcune domande a Max Pinucci, organizzatore di Creactivity: Workshop nell’ambito creativo che coinvolge molti partner rinomati, tra cui la Scuola Superiore Sant’Anna.
– Com’è nata questa iniziativa, perché conferire questo premio a qualcuno e quale significato porta dentro di sé?
“L’iniziativa – afferma Pinucci- nasce nel 2003 col Professore Tommaso Fanfani nella culla del Museo Piaggio. Io, Designer in ambito aeronautico, il Prof Fanfani e il Professor Furlanis trovammo un punto d’incontro sulle visioni sul Design e decidemmo di costruire un evento dove far incontrare studenti, informazione in ambito creativo ed esperti che negli anni sono stati oltre 250. Questo incontro ha permesso agli studenti di ascoltare conferenze, scoprire nuovi approcci e di sfidarsi in un Workshop che ad oggi ha visto 4300 studenti confrontarsi con tematiche della mobilità, della moda, del prodotto, della comunicazione e dell’engineering creativo. Nel corso del tempo si è consolidato un gruppo, composto da Fondazione Piaggio, Istituto Modartech, Pontech, la Scuola Superiore Sant’anna e molti altri, che ha contribuito a sviluppare l’evento di Creactivity. Quella di oggi è la 15esima edizione ufficiale di Creactivity, e proprio questa è giornata è topica perché avremo la premiazione del Workshop 2020. Generalmente la premiazione avviene all’interno del Museo Piaggio, quest’anno a causa della Pandemia abbiamo organizzato l’evento online, totalizzando un numero di iscritti molto alto.”
Infine abbiamo intervistato Chiara Menapace, una studentessa del terzo anno che ci racconta la sua esperienza con Modartech e un percorso creativo in ambito internazionale.
– Raccontaci la tua esperienza
“Frequento il terzo anno del corso di fashion design all’Isituto Modartech Pontedera. Fino ad oggi la mia esperienza è stata molto chiara e concreta; mi ha già dato, nonostante non abbia ancora concluso il percorso di studio, una prospettiva lavorativa anche in un periodo così difficile per i giovani come quello che stiamo vivendo. Grazie a Modartech, che accompagna lo studente lungo il suo percorso, ci è stato permesso di partecipare ad una collaborazione lavorativa con un’università straniera, questa esperienza ci ha fatto toccare con mano come si lavora all’interno di questo campo. Riassumendo la mia esperienza con l’istituto in una parola, sceglierei affascinante. In conclusione, questo progetto internazionale ci ha dato la possibilità di realizzare un outfit che verrà industrializzato, quindi potremo vedere i frutti del nostro lavoro concretamente.”
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