Rete Meteo Amatori su maltempo in Toscana: forti piogge tra Pisa e Livorno, allagamenti e fiumi in crescita.

L’ultima perturbazione atlantica di ottobre porta piogge intense sulla Toscana. Superati i 200 mm in alcune aree montane. Disagi alla viabilità e decine di interventi dei Vigili del Fuoco.
La perturbazione atlantica numero 10 del mese di ottobre, l’ultima di questa fase autunnale, ha raggiunto nelle ultime ore il Centro-Nord, portando un marcato peggioramento delle condizioni meteorologiche. Fin dal mattino piogge diffuse hanno interessato la Toscana, in particolare la fascia occidentale e settentrionale, risultando intense e persistenti.
Le precipitazioni più abbondanti si sono registrate nel settore pisano e livornese, dove si segnalano allagamenti in diverse aree urbane e di pianura. Alcune vie di comunicazione sono state temporaneamente chiuse per accumuli d’acqua o caduta di alberi.
Secondo il sistema di monitoraggio regionale, la stazione meteorologica Meteo POP di Cascina (Pisa) ha registrato 58,6 mm di pioggia dalla mezzanotte alle 16:00, segno di precipitazioni continue e di forte persistenza.
Le cumulate più significative si sono verificate nella fascia collinare tra Livorno e Pisa, con oltre 90–100 mm in un’ora (stazione “Corbolone”, colline livornesi), e punte di oltre 200 mm nelle zone montane della provincia di Pistoia.
Sul piano urbano, nella provincia di Pisa si sono misurati 50 mm in un’ora nella zona di Orentano e 40 mm in due oresul Monte Serra.
Le intense precipitazioni hanno provocato un rapido aumento dei livelli idrometrici nei principali corsi d’acqua.
Alle 15:30 di oggi, risultavano:
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Ombrone Pistoiese (Pontelungo e Ponte alle Vanne) al secondo livello di attenzione; 
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Brana a Pistoia anch’essa al secondo livello; 
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Stella a Quarrata e Reno a Pracchia al primo livello di guardia. 
Numerosi gli allagamenti segnalati nelle province di Pisa e Livorno, soprattutto in sottopassi e zone pianeggianti. I Vigili del Fuoco di Pisa hanno ricevuto molte richieste di intervento, tra alberi caduti, rami pericolanti e strade allagate.
Nel livornese, la stazione collinare ha registrato oltre 100 mm di pioggia in un’ora, causando un repentino innalzamento del livello del Rio Ardenza, lo stesso corso d’acqua che nel passato aveva provocato gravi alluvioni.
Le previsioni: miglioramento da venerdì
Nelle prossime ore la perturbazione si sposterà verso levante, con attenuazione dei fenomeni a partire dalle province costiere. Residui rovesci potranno tuttavia insistere nelle aree interne e appenniniche, specie tra Fiorentino e Pistoiese.
Un miglioramento più deciso è atteso per venerdì, grazie all’ingresso di correnti più secche da nord-ovest che favoriranno schiarite sempre più ampie.
Ottobre si chiude con un episodio di maltempo autunnale significativo, caratterizzato da precipitazioni diffuse, accumuli localmente elevati e un temporaneo innalzamento dei corsi d’acqua.
La situazione rimane comunque sotto controllo, grazie al costante monitoraggio del sistema regionale di protezione civile.
Gli allagamenti che si verificano con sempre maggiore frequenza in occasione di piogge intense non sono dovuti esclusivamente alla mancata manutenzione delle caditoie o alla presenza di fogliame nei canali di scolo.
Il problema principale è strutturale: molte reti di drenaggio urbano furono progettate decenni fa, quando eventi di questa intensità erano considerati eccezionali.
Oggi, con precipitazioni sempre più violente e concentrate in poche ore, i sistemi di raccolta e smaltimento non riescono più a reggere.
Serve dunque un ripensamento profondo nella gestione delle acque meteoriche, con infrastrutture moderne e resilienti, capaci di rispondere a un regime pluviometrico ormai mutato a causa dei cambiamenti climatici.
La perturbazione atlantica numero 10 chiude un mese di ottobre che conferma la vulnerabilità del territorio toscano di fronte a fenomeni meteorologici sempre più estremi.
La prevenzione passa ora per la pianificazione, la manutenzione intelligente e l’adattamento delle infrastrutture a un clima che cambia più rapidamente di quanto il territorio riesca ad adeguarsi.




 
                                    

