Riconoscimenti importanti per la scuola di infettivologia di Pisa.
L’Unità operativa di Malattie infettive dell’Aoup continua a mantenere un ruolo di primo piano a livello nazionale, sia nella gestione di questi quasi tre anni di pandemia da Covid-19 sotto il profilo della ricerca scientifica e clinico-assistenziale, sia per l’impegno nella lotta alle infezioni correlate all’assistenza e alle resistenze antimicrobiche.
E’ di questi giorni la notizia che le nuove linee guida nazionali per la lotta ai infezioni da germi multiresistenti che verranno adottate da tutte le società scientifiche e a breve dall’Istituto superiore di sanità portano, come prima firma, quella della dottoressa Giusy Tiseo (nella foto a sinistra), specialista infettivologa in forza nella struttura di Malattie infettive dell’Aoup attualmente guidata dal direttore facente funzione, il dottor Riccardo Iapoce.
Ma un altro primato riguarda il professore Marco Falcone (foto a destra), altro infettivologo in forza nella struttura, che è recentemente stato nominato professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Pisa. All’età di 44 anni è infatti il più giovane cattedratico d’Italia di questo settore disciplinare.
Calabrese di origine, laureatosi all’Università “La Sapienza” di Roma dove è stato anche ricercatore, per poi passare a Pisa prima come professore associato e, ora, come ordinario, il professor Falcone – che ha all’attivo centinaia di pubblicazioni scientifiche con focus in particolare sulle infezioni da microrganismi multi-antibiotico resistenti e da patogeni emergenti – è anche membro del consiglio direttivo e segretario della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). Il professor Falcone è stato anche recentemente confermato alla guida del gruppo europeo delle infezioni sull’anziano (Esgie) della Società europea di malattie infettive (Escmid)
Si tratta di riconoscimenti importanti per la scuola di infettivologia di Pisa, che è stata progressivamente costruita negli anni dal professore Francesco Menichetti, in pensione dal novembre 2021, e cresciuta grazie al lavoro compiuto da lui e dai suoi collaboratori sul fronte della ricerca scientifica e delle nuove frontiere in campo terapeutico sulle infezioni batteriche e virali più diffuse e insidiose. Tutti pertanto hanno raccolto e stanno portando avanti con impegno e risultati, ciascuno nel proprio ruolo, una preziosa eredità su una delle sfide – la lotta alle infezioni – fra le più importanti dei prossimi anni per i sistemi sanitari di tutto il mondo (edm).