L’Italia, ma soprattutto la Toscana, grazie al periodo rinascimentale, possiede oltre la metà del patrimonio artistico culturale del mondo.
Siamo talmente “bravi” che in tanti anni non siamo ancora riusciti a censirlo interamente. Rimangono però opere IMMENSE, che stupiscono per la loro perfezione e maestosità. Fra queste i “Marmi” ovvero le sculture, frutto di ingegno e sacrificio di artisti che nei secoli hanno saputo trarre la migliore materia prima dalle svettanti “Apuane” fonte inesauribile, ancora oggi per artisti di tutto il mondo. Pochi sanno però che dietro di loro, c’è un piccolo
popolo di cavatori, scalpellini, imprenditori che permette ed ha permesso tutto
questo.
“Gratitudine al mondo dei tagliapietre e degli scalpellini per il loro ostinato ricercare,
insieme a noi scultori, le statue nei blocchi informi di pietra”! Si esprimeva, così, il
grande Giò Pomodoro, per sottolineare il fondamentale apporto, di quegli uomini il
cui impegno, sacrificio e passione, contribuivano alla creazione dei suoi capolavori.
Tra questi, negli anni ’60 iniziò a mettersi in luce Giorgio Angeli, nato con il dna del
marmo in ogni sua cellula, e la caparbietà di chi, figlio di gente semplice, ha dovuto
farsi strada tra mille sacrifici e rinunce.
Intrapresa la strada di imprenditore, nel 1972, con pochi mezzi e poche lire, ma forte dell’incoraggiamento di alcuni dei grandi “Maestri” che ne avevano già apprezzato le sue potenzialità, oggi Giorgio da Seravezza, ha finalmente coronato il suo sogno, collaborando alla realizzazione di opere di grandi artisti italiani e stranieri. Opere esposte in ogni parte del mondo.
Una storia degna di una fiction televisiva, dove l’italico sapere e l’amore per l’arte, viene
tramandato nelle “botteghe” dai maestri agli allievi, esattamente come nel Medioevo
e soprattutto nel Rinascimento. “Merce” rara oggi, dove in questo settore, il concetto
di sacrificio sembra destinato all’oblio. Ecco quindi, che la storia di uno di questi
“superstiti” diviene un libro, scritto magistralmente da Ugo Collu, raffinato
conoscitore di questo mondo e soprattutto di questo suo protagonista.
“Il Marmo dell’altra mano” è il titolo più azzeccato per descrivere le misteriose (per i più)
atmosfere che trasformano la materia in capolavori immortali. Atmosfera della quale
è impregnata ogni frase di questo libro sulla storia dello Studio di Scultura di
Giorgio Angeli, edito da Poliedro. Un’opera di questo genere, che onora l’intera
Versilia, non poteva che essere presentata in un luogo che è stato per decenni,
ambasciatore dell’arte musicale versiliese: La Bussola di Focette. L’evento prenderà
il via partire dalle ore 18 di sabato (25 settembre), con il saluto delle autorità cui
farà seguito la lettura di alcuni significativi passaggi, a cura dell’attrice Elisabetta
Salvadori.
Artisti, protagonisti ed ospiti, dopo la cena di gala, beneficeranno delle
note del nostro direttore Doady Giugliano, testimonal della grande Fondazione Arpa
(attiva in 14 paesi del mondo), amico fraterno di Giorgio Angeli. L’accesso
all’evento, nel pieno rispetto delle attuali normative anticovid, è solo ad invito.