La discussione della mozione sulla richiesta di dimissioni dell’assessora all’istruzione Stefania Macchi è saltata per un errore formale.
Ponsacco: “Mozione di sfiducia contro assessora Macchi illegittima”
Le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle Ponsacco:
“Nello scorso Consiglio Comunale di Ponsacco è stato deciso solo per ‘cavilli tecnici’ di non discutere la nostra mozione in cui si chiedeva che il sindaco togliesse le deleghe all’assessora Stefania Macchi.
Riteniamo che un argomento ammesso nell’Ordine del giorno del Consiglio Comunale abbia sempre la legittimità di essere discusso. Inoltre, nel dettaglio, siamo ben a conoscenza che per legge non possa essere proposta una ‘mozione di sfiducia’ individuale a un singolo assessore: come dimostra infatti il nostro comunicato diffuso la settimana scorsa, la nostra era una richiesta ‘politica’ affinchè il Consiglio si esprimesse sull’opportunità che sindaco togliesse le deleghe a Macchi. Questa richiesta la stiamo peraltro avanzando pubblicamente ormai da fine ottobre, ma nessuno della maggioranza si è mai espresso sul tema: ora è il momento che lo facciano. Noi non abbandoneremo questo argomento e lo riproporremo al prossimo Consiglio Comunale di fine mese.
Entrando nel merito del problema: tutta questa vicenda rappresenta un’evidente mancanza di rispetto da parte della maggioranza consiliare nei confronti della famiglia del ragazzo bullizzato, come nelle scorse ore ha evidenziato sui social anche il padre stesso (il quale ha affermato che nessun politico, tantomeno l’Assessore, si è scusato nei suoi confronti).
Insomma, l’Amministrazione pare tesa più ad autoassolversi e a delegittimare gli altri che prendersi carico delle proprie evidenti responsabilità. Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di un giunta sorda e autoreferenziale, a cui buona parte dei cittadini avrebbe qualcosa da dire. Per questo, ricordando un impegno preso pubblicamente nell’estate scorsa dal Sindaco e dall’Assessore Bagnoli, chiederemo un Consiglio Comunale Aperto che avrà come argomenti la sicurezza e bullismo.
Visto che in campagna elettorale nel 2019 l’attuale giunta si era impegnata nell’utilizzo di questo strumento per garantire la partecipazione dei cittadini alla macchina amministrativa, ora è il momento di mantenere questa promessa“.
Le dichiarazioni del Comitato cittadino Ponsacco Pacificata:
“Politica-società civile 1-0. Con una magia burocratica (vizio di forma, ha detto chi presiede il Consiglio; la sfiducia per un assessore va chiesta al Sindaco e non al Consiglio) si è riusciti a eludere un confronto democratico su un tema importante come quello del bullismo e l’assessore Macchi – per adesso – ha evitato di dover dare spiegazioni sulle sue dichiarazioni errate. Come ha confermato il babbo del bambino, l’episodio di bullismo è stato commesso dai ‘soliti noti’. Errare è umano, ammettere l’errore e scusarsi è da persone perbene. Ma probabilmente per la politica valgono altre regole: non ci si scusa e non si ammettono mai gli errori. Vedere il babbo di un bambino bullizzato frustrato per non aver avuto la possibilità di parlare, di sicuro non è una vittoria per chi amministra. E’ piuttosto la vittoria dei tecnicismi che sanciscono la spaccatura insanabile tra buona parte della cittadinanza e chi governa. Tutto regolare, per carità, ma eludere il confronto democratico per un ‘vizio di forma’ è la vittoria della peggiore politica. Se la metà delle abilità impiegate dell’eludere il confronto fossero state impiegate per via Rospicciano, con buona probabilità, oggi il ghetto non esisterebbe più“.
Le dichiarazioni di Fratelli d’Italia Ponsacco:
“Una mozione per richiedere le dimissioni dell’assessore Macchi, ritenuta illegittima da parte della maggioranza perché l’assessore è una carica di nomina del Sindaco ed in virtù di ciò non può essere il Consiglio a chiederne la sfiducia . Dimissioni richieste per la nota vicenda dell’assessore in questione circa la vicenda di bullismo all’uscita delle scuole. Un esempio tangibile di come questa amministrazione cerchi cavilli burocratici pur di rimandare e non affrontare il problema, un problema prettamente politico nel che esula da ogni burocratica considerazione. Non è questione di parte politica ma di rispetto delle istituzioni che dovrebbero essere il luogo di tutela a garanzia di tutti i cittadini. Come possiamo favorire una cultura del rispetto e della legalità se poi si rifugge dalla responsabilità della cosa pubblica? Chiediamo quindi al sindaco Brogi come primo esponente dell’istituzione di togliete tutti noi e l’intera città dall’imbarazzo e sarebbe inoltre auspicabile una presa di coscienza da parte dell’assessore che porti alla presentazione delle sue dimissioni“.