Quindici allievi-detenuti hanno scelto alcuni canti interessanti per chi poi ne ha usufruito in modalità radiofonica.
Il progetto ‘Radio Dante‘, ideato e realizzato dalla compagnia teatrale ‘I Sacchi di Sabbia‘, con il contributo di Fondazione Pisa e Regione Toscana, è partito il 25 marzo in occasione del ‘Dantedì’, attraverso la trasmissione di alcuni radio/drammi sull’emittente radiofonica Punto Radio di Cascina.
I Sacchi di Sabbia coordinano dal 2015, i laboratori di espressione teatrale all’interno della Casa circondariale “Don Bosco” nelle sezioni sia maschili che femminili di Pisa grazie al contributo di Fondazione Pisa e Regione Toscana.
A chiusura del progetto che ha coinvolto quindici detenuti della casa circondariale Don Bosco, oggi 25 novembre, sono stati trasmessi da Punto Radio i tre radiodrammi brevi, presentati da Marco Signori, della Scuola Normale di Pisa.
Gli allievi si sono affacciati all’immenso materiale dantesco e hanno scelto alcuni canti e personaggi infernali che potessero meglio favorire la curiosità e l’interesse dei partecipanti e di chi poi ne avrebbe usufruito in modalità radiofonica.
Tutti i partecipanti hanno portato in dote lingue e dialetti di diversa provenienza e di buon grado hanno accettato di lavorare su tali specificità.
Francesca Censi de ‘I Sacchi di Sabbia’, spiega come nasce il progetto:
“Il media radiofonico oltre ad essere piuttosto inedito in un contesto carcerario, si presta particolarmente alla esigenze di questo drammatico periodo storico: non solo dal punto di vista espressivo, ma anche da quello della gestione didattica, mettendo in primo piano un lavoro su suono e voce da ascoltare non nella prossimità, come nel caso dello spettacolo dal vivo, ma a distanza”.
Francesca Censi continua spiegando che “la diffusione radiofonica delle puntate di ‘RadioDante’ ha permesso di raggiungere un pubblico più vasto, facendo così conoscere ad un maggior numero di persone un lavoro importante come quello del teatro in carcere che non si è fermato durante l’emergenza sanitaria”.
“Se l’impossibilità del lavoro sul corpo amputa ogni laboratorio teatrale di una sua componente essenziale, a trarne vantaggio – aggiunge Gabriele Carli – è la voce e tutte le pratiche che orbitano intorno ad essa: l’articolazione della parola, l’emissione del suono, il controllo dell’intonazione, le modalità di espressione, la veicolazione del senso, la dizione, la respirazione”.
Al progetto hanno collaborato anche Letizia Giuliani e Carla Buscemi.
La cura musicale e l’edizione dei podcast è a cura di Davide Barbafiera del gruppo musicale Campos, per l’etichetta Aloch dischi.