L’esposizione venerdì 8 settembre al Parco della Rimembranza di Peccioli: offre una visione unica della vita e delle relazioni umane e tante riflessioni sul significato della fragilità e della bellezza in un mondo in continuo cambiamento. Ingresso libero.
PECCIOLI. Nella pittoresca cornice del Parco della Rimembranza di Peccioli, l’artista emergente Gaia Santini sta per trasportare il pubblico in un mondo di emozioni e riflessioni con la sua straordinaria esposizione artistica intitolata “DIS-“. Questo evento unico, che si terrà venerdì dalle 17:30 alle 19:30, promette di sfidare le nostre percezioni sulla vita, sulle relazioni umane e sulla fragilità dell’esistenza.
Gaia Santini, residente a Peccioli e studentessa presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha fatto un lungo viaggio artistico per arrivare a questo punto. Il suo desiderio di esplorare l’arte in tutte le sue forme è stato risvegliato durante la pandemia di COVID-19, quando ha trovato il tempo per concentrarsi su se stessa e ciò che la rendeva davvero appassionata. Oggi, la sua dedizione all’arte e la sua sperimentazione senza limiti sono evidenti nella sua performance “DIS-“.
La performance prende vita su una pedana rettangolare situata tra i lecci secolari del Parco della Rimembranza. Gaia Santini si posiziona all’estremità della pedana, e con l’aiuto di volontari tra il pubblico, la pedana viene fatta oscillare lentamente e continuamente. Questo movimento rappresenta l’andamento tumultuoso e incerto della vita umana.
Ciò che rende davvero unica questa performance è l’interazione con il pubblico. Gli spettatori sono invitati a prendere delle sfere in alabastro, una pietra nota per la sua bellezza ma anche per la sua fragilità. Man mano che le sfere vengono inserite sulla pedana in movimento, inizia una danza lenta e poetica.
Le sfere, simboleggianti le persone nella loro pluralità, iniziano a rincorrersi l’un l’altra, creando incontri e scontri, proprio come avviene nella vita di tutti i giorni. L’artista ha scelto il titolo “DIS-“, che indica il prefisso di tutte le parole che indicano separazione e scomposizione, per riflettere sul processo di cambiamento che avviene quando le persone si incontrano e interagiscono.
Con il passare del tempo, le sfere iniziano a sgretolarsi, e le crepe che si formano rappresentano le modifiche che avvengono nelle persone a seguito di incontri e conflitti. È un modo potente per rappresentare come le relazioni umane possano cambiare noi stessi e gli altri, portando alla crescita e alla trasformazione.
Ma le sfere, proprio come le vite umane, hanno un limite. Si esauriscono lentamente, lasciando tracce materiche sulla superficie della pedana e della vita stessa. Solo attraverso l’inserimento di nuove sfere si può assistere alla continuazione della vita, basata su ciò che è stato lasciato dalle precedenti.
L’arte di Gaia Santini va oltre l’estetica visiva. “DIS-” è un’esperienza emotiva e riflessiva che spinge il pubblico a contemplare la propria esistenza e le relazioni con gli altri. Con questa performance, l’artista offre una straordinaria visione del mondo, esprimendo la bellezza e la fragilità dell’umano in un contesto di collettività e circoscrizione.