TOSCANA. La nostra Regione, assieme ad altre 5 regioni, ovvero Veneto, Campania, Liguria, Emilia Romagna e Umbria, rischia di declassare nella zona arancione e di trovarsi nel cosiddetto lockdown “morbido” con un’ordinanza del ministero della Salute.
Il verdetto finale dovrebbe arrivare nelle prossime ore. C’è grande attesa per i risultati del monitoraggio dei 21 indicatori e degli Scenari dell’Istituto Superiore di Sanità, il cui invio era atteso nel fine settimana ed è stato poi rimandato proprio alla giornata di oggi. Regna una grande confusione su quali territori dichiarare a rischio e, visto che si tratta di una decisione politica, è molto probabile che conteranno anche altri fattori oltre a quelli numerici.
Attualmente anche la Toscana risulta essere a rischio; per la nostra Regione si era già parlato di un possibile slittamento nella zona arancione, e addirittura c’è anche chi – come Il Mattino e Open – sosterrebbe delle restrizioni ancora più severe, come quelle della zona rossa. Alcune decisioni tuttavia, secondo il Fatto, sarebbero praticamente prese: Liguria, Toscana, Umbria e Campania passeranno da zona gialla ad arancione (semi-lockdown). Veneto e Lazio sono al limite. Secondo La Stampa invece a rischio arancione ci sarebbero Liguria, Umbria, Campania e Veneto. Lo scenario disegnato da Repubblica invece è più articolato e prevede fino a sei regioni in zona arancione. Secondo Il Quotidiano di queste sarebbero invece sei le Regioni in bilico, anche se alla fine probabilmente quelle che faranno il salto di livello saranno quattro o cinque e tra queste la Campania che rischierebbe di diventare zona rossa. Il Corriere della Sera invece scrive che a rischio restrizioni ci sarebbero Campania, Liguria, Abruzzo e Umbria. Anche per l’agenzia di stampa Ansa, secondo il trend dei dati emersi in questi giorni, Campania, Toscana e Veneto, finora zone gialle, potrebbero retrocedere verso la valutazione di rischio arancione o persino rossa.
Per quanto riguarda la Toscana a preoccupare sono soprattutto gli ospiti delle Rsa, dove quasi un anziano su dieci risulta positivo. Su circa 12.500 pazienti delle oltre 300 strutture 1.103 risultano contagiati, con vari livelli di sintomaticità e di gravità, mentre tra gli operatori si registrano circa 100 casi, per questo la Regione sta predisponendo un apposito piano per separare i contagiati dai negativi.
Dopo rinvii e valutazioni, entro stasera dovremmo finalmente sapere se la Toscana sarà tra quelle regioni che passeranno dalla zona gialla attuale a quella arancione, oppure se vedrà confermato il proprio colore. Ma vediamo, nella peggiore delle ipotesi, che cosa succederebbe se i toscani scivolassero in zona arancione:
- Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.
- Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.
- Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
- Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.
- Chiusura di musei e mostre.
- Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
- Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.
- Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.
- Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi all’aperto ma con divieto di utilizzare gli spogliatoi.
