L’auto di una giovane ragazza si spegne davanti al passaggio a livello e non riparte. Nessuno le dà una mano, poi arriva “l’angelo” che l’aiuta e la macchina riparte.
PISA. A raccontare l’episodio sul gruppo social “Sei di Pisa se” è la madre della ragazza protagonista della vicenda:
“Ore 17 oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr.)
Mia figlia sta tornando da Gello percorrendo la via Ulisse Dini. Il passaggio a livello si chiude, lei si ferma e spenge il motore. Aspetta paziente che il treno passi. Il passaggio a livello si apre, lei prova ad avviare la macchina, ma questa non parte. Panico totale! E’ la prima della fila… Le macchine dietro cominciano a sfanalare, poi qualcuno suona il clacson. Lei in preda al panico scende e fa cenno a tutti di passare spiegando che la macchina non parte. Tutti i guidatori, con non poca difficoltà data la strada stretta, riescono a superarla. In fila c’è anche una macchina della polizia: un poliziotto scende e insieme ad un altro autista spostano la macchina da un lato. Poi la lasciano lì…da sola…al buio…
Lei telefona a casa: suo padre sta lavorando, ma appena apprende la notizia parte per andarle incontro. Io rimango con lei al telefono, per tranquillizzarla. Mi racconta quello che è successo ed ogni tanto la sento che parla con qualche autista che le ha suonato o sfanalato spiegandogli che la macchina non funziona. Il passaggio a livello si chiude di nuovo. Si forma di nuovo la fila. E quando la sbarra si apre lei scende di nuovo per dire ai guidatori che non le va la macchina. Tutti passano e lei rimane di nuovo sola….
Dopo poco la sento agitata al telefono ‘Oddio, mamma, arriva un camioncino, questo non ci passa!’ Scende di nuovo, la sento in lontananza che parla con una persona, un uomo, che le dice qualcosa che non distinguo. La comunicazione, già disturbata, si interrompe. Adesso il panico si è spostato dalla mia parte. Pronuncio il suo nome un paio di volte, ma non ottengo risposta. Poi la sua voce è di nuovo chiara ‘Mamma, ti richiamo fra poco’ e butta giù.
Minuti interminabili…non so nemmeno quanti ne siano passati. Poi il cellulare squilla di nuovo: è lei. ‘Mamma, sono in macchina. Il camionista mi ha detto di mettere in seconda tenendo premuta la frizione; mi ha spinto per un po’ e poi mi ha detto di schiacciare l’acceleratore e la macchina è ripartita. Sto tornando a casa’.
Non so se mia figlia abbia ringraziato in maniera adeguata questa persona sconosciuta, l’unica fra decine che sono passate che si è fermata per aiutarla. Non ha preso la targa del camion, non gli ha chiesto come si chiamasse… però spero che quanto ho raccontato possa arrivargli, perché a lui va tutta la mia gratitudine di mamma: GRAZIE! Perché mia figlia era davvero spaventata da una situazione inaspettata e lui è stato l’unico angelo che l’ha rassicurata e l’ha aiutata a ripartire. GRAZIE”