Dopo l’annuncio reso pubblico dal PD locale, sulla candidatura di Barbara Cionini alle prossime ‘elezioni Comunali’ a prima cittadina di Capannoli, l’attuale Sindaca Arianna Cecchini, rilancia la situazione riportando in un comunicato stampa una sua riflessione che pubblichiamo integralmente.
Cecchini: “Di seguito una mia riflessione alla luce di quanto accaduto lo scorso 1° febbraio.”
“LA DEBOLEZZA DEI SALOTTI E LA PIROMANIA2
“Tredici persone possono entrare, sedute, nella maggior parte dei soggiorni di ogni abitazione (anche senza caminetto) – scrive la sindaca Cecchini – ma neanche se fossero tredici capi di Stato potrebbero decidere le sorti di tutte le case del proprio paese senza averne preliminarmente discusso con la comunità politica che li ha incaricati di assumere il ruolo che esercitano.”
“Salvo smentite autoritarie questa evidenza, nell’anno 2024, – continua Arianna Cecchini – sembrerebbe dover valere anche per Capannoli e Santo Pietro Belvedere. Non può non valere se quella comunità politica si chiama Partito Democratico che già nel nome racconta il proprio aspetto identitario e la propria cifra del fare politica.”
“La premessa può esser utile per leggere, con equilibrio e senza rancore, quello che meno dei 3/5 del’assemblea del PD dell’Unione di Capannoli, nella riunione del 1° febbraio, ha provato a dire con la propria decisione.
Rinnegare, bocciare e stroncare il lavoro fatto in 10 anni da una Amministrazione guidata da una Sindaca, tre assessori e due consiglieri comunali del PD (tra cui il segretario in carica e mazziere nella riunione dei tredici) non è un esercizio di stile” – scrive Cecchini.
“Ciascuno può leggere quel che è successo come vuole ma i fatti sono sul tavolo.
Esprimere una candidatura a sindaco (mai discussa in nessuna sede di nessuna riunione) mentre quella in carica, del tuo stesso partito è disponibile a proseguire il lavoro fatto non è un fatto politico: è solo una debolezza arrogante che prova a gestire sulla pelle di una comunità rancori personali.”
“Paventare scorciatoie primitive per far fuori un’intera classe dirigente senza chiedere ai tanti iscritti e simpatizzanti la propria opinione è un fatto grave, l’effetto plastico di inesperienza e approssimazione”.
“Organizzare colpi di mano (come quello tentato) – scrive la sindaca di Capannoli – senza voler passare dalla strada maestra della trasparenza, della partecipazione e della socializzazione delle scelte è postura tipica dei salotti oligarchici di un tempo che per fortuna è tramontato”.
“Se una frangia dei dirigenti politici del partito democratico di Capannoli e Santo Pietro Belvedere crede di avere solide ragioni per rivendicare la propria scelta (che appare all’intera opinione pubblica estemporanea, repentina e bizzarra) non avrà né timore né problemi a organizzare un dibattito pubblico tra iscritti e simpatizzanti e confrontarsi con il passaggio aperto, libero e trasparente delle primarie, al netto dei numeri (esigui) e delle forme (carbonare) con cui questa frattura si è creata e rischia di consumarsi in una voragine“.
“Chi appicca un incendio per errore e si preoccupa di spegnerlo dimostra responsabilità e coraggio”.
“Chi continua ad alimentarlo è piromane doppiamente colpevole” – Conclude Arianna Cecchini subdaca di Capannoli. Fonte:Arianna Cecchini, Sindaca di Capannoli