Questa mattina 22 settembre, ci ha lasciato una figura straordinaria, capace di regalare emozioni e di scrivere Santo Pietro Belvedere nella storia.
Moreno Turchi, nato nel 1933, ha vissuto una vita divisa tra il suo lavoro ufficiale e la grande passione per il ciclismo, che lo ha reso un punto di riferimento sia a livello locale che nel panorama ciclistico nazionale.
Moreno era conosciuto per il suo impegno e amore per il ciclismo giovanile, ma non solo. Pochi sanno che ha seguito da vicino anche il ciclismo professionistico, partecipando in prima persona a ben 45 campionati mondiali, un numero impressionante che testimonia la sua dedizione a questo sport e guarda il caso se n’è andato nella giornata dove si inaugura la settimana dei mondiali a Zurigo. Il ciclismo non era solo un hobby per lui, ma una vera e propria missione di vita.
Uno dei più grandi contributi che Moreno ha offerto alla sua comunità è stato l’organizzazione della Sagra del Ciclismo, un evento che nel corso degli anni è diventato un’istituzione a Santo Pietro Belvedere, con ben tre competizioni che si correvano nello stesso giorno. Grazie a questa manifestazione, i ciclisti dilettanti dall’Italia e dall’Estero, negli anni ’70, hanno potuto godere di una visibilità senza pari, con la possibilità di farsi notare da squadre professionistiche e di avanzare nelle loro carriere. Moreno ha così contribuito a portare futuri campioni dal livello dilettantistico al professionismo, un lascito che ha segnato la storia del ciclismo nella provincia pisana e non solo.
Il paese di Santo Pietro Belvedere oggi piange la scomparsa di un uomo che, con umiltà e passione, ha lasciato un segno indelebile nel cuore della sua comunità e nel mondo del ciclismo. La salma è esposta nella Cappellina della Pubblica Assistenza di Capannoli, i funerali si terranno martedì 24 settembre, alle ore 15,30 presso la Chiesa Parrocchiale di Santo Pietro Belvedere, dove amici, familiari e tutti coloro che lo hanno conosciuto potranno rendergli l’ultimo saluto.
Moreno Turchi ha vissuto una vita straordinaria, lasciando dietro di sé un’eredità fatta di storie, emozioni e grande amore per lo sport. Oggi lo ricordiamo con affetto e gratitudine, consapevoli che la sua passione per il ciclismo e per il suo paese continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e nelle future generazioni di ciclisti.