PISA. “L’ultimo atto della sua esistenza, la donazione degli organi, dimostra ancora una volta la grandissima umanità che Barbara Capovani ha sempre dimostrato nei confronti dei pazienti“.
Donare vuol dire regalare, dare spontaneamente e senza ricompensa qualcosa che ci appartiene. Decidere di donare i propri organi è un gesto di generosità ma anche di grande civiltà. Un atto di rispetto per la vita o meglio, per restituire alla vita chi vive sospeso in attesa di trapianto. Donare gli organi significa donare vita.
“La morte di Barbara Capovani ha scosso tutti – si legge in un comunicato stampa congiunto dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell’Azienda Usl Toscana nord ovest dei giorni scorsi – ogni singolo momento del ricovero era stato seguito con la massima attenzione, nella speranza che l’epilogo non fosse quello temuto. L’ultimo atto della sua esistenza, la donazione degli organi, dimostra ancora una volta la grandissima umanità che Barbara Capovani ha sempre dimostrato nei confronti dei pazienti e la disponibilità, senza riserve, verso i colleghi“.
Come riporta il quotidiano La Nazione, un bimbo è stato operato ed ha ricevuto un rene della psichiatra all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il fegato della donna è volato a Milano per un trapianto d’urgenza. L’altro rene, il cuore e i polmoni espiantati a Barbara Capovani sono invece stati consegnati a Siena (lo riporta fanpage.it).
Psichiatra uccisa a Pisa, il momento della cattura di Gianluca Paul Seung (VIDEO)
La Direzione dell’Aoup ringrazia i colleghi: “La Direzione dell’Aoup esprime il più sentito ringraziamento verso tutti coloro che, in questi giorni, hanno seguito il percorso all’interno dell’ospedale della dottoressa Barbara Capovani: medici, operatori socio-sanitari, infermieri, tecnici, guardie giurate e chiunque si sia prodigato per fare in modo che la vicenda non avesse l’esito tragico che purtroppo ha avuto. È la stessa abnegazione che viene dimostrata quotidianamente, nei confronti di ogni paziente, ma in questo caso tutti abbiamo dovuto convivere con il dolore per quanto stava accadendo a una collega, colpita proprio sul suo, e nostro, luogo di lavoro“.
Si svolgerà oggi l’interrogatorio di garanzia di Gianluca Paul Seung, detenuto nel carcere don Bosco di Pisa, accusato di aver aggredito con una spranga la psichiatra Barbara Capovani, morta in seguito alle percosse all’uscita dell’ospedale Santa Chiara di Pisa.