PISA. Il Comune di Pisa approva il progetto esecutivo per il restauro della Cappella di Sant’Agata, situata all’interno del complesso architettonico della chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno.
Si tratta di un intervento da 348 mila euro che sarà avviato entro la fine dell’anno. Il progetto approvato – e per il quale sarà indetta in tempi brevi una gara ad evidenza pubblica per l’appalto dei lavori – prevede il completo restauro delle parti murarie della copertura e delle pareti esterne, nonché degli infissi e del pavimento interno. E’ previsto inoltre un importante intervento di consolidamento strutturale per contenere la spinta dei carichi sulla copertura, ove è presente una grossa crepa di cedimento, e per il contenimento dell’azione sismica. Questo sarà attuato attraverso la realizzazione di un anello di contenimento fissato alla base dell’imposta della copertura, costituito da cinque tiranti collocati sull’esterno della muratura e fissati a delle piastre angolari, al di sotto del manto di copertura, in modo che non risulti visibile dall’esterno.
All’interno inoltre sarà istallato un moderno impianto luci, così come l’area verde esterna sarà dotata di idonea illuminazione per lo svolgimento di manifestazioni a carattere culturale o ludico. E’ previsto infine il montaggio di una cancellata in modo da poter chiudere l’area durante le ore notturne. L’importo complessivo dei lavori è di 348 mila euro che, come da convenzione approvata a marzo scorso, saranno finanziati per il 75% dalla Fondazione Pisa e per il restante 25% dal Comune di Pisa.
LA STORIA DELLA CAPPELLA DI SANT’AGATA
La cappella di Sant’Agata fu edificata forse verso il 1063 dai monaci della chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno, cui era collegata da edifici medievali, demoliti dopo la seconda guerra mondiale. Fu voluta per celebrare la presa della città di Palermo in quell’anno, dedicandolo alla Santa martire di Sicilia. Tuttavia la prima attestazione scritta dell’esistenza della cappella è del 1132.
Ha struttura ottagonale in laterizio articolata da pilastri, archi includenti trifore, archetti sottotetto e copertura piramidale. All’interno conserva resti di decorazioni murali del XII secolo. La scelta della pianta centrale ottagonale, e il periodo di costruzione (che quindi era il XII secolo) suggerisce come architetto Diotisalvi. Fino alla seconda guerra mondiale la cappella era inserita in un chiostro che ne impediva la visione dall’esterno. Dopo i bombardamenti del 1943, l’edificato circostante andò distrutto e nel piano di ricostruzione si scelse di non ricostruirlo ma lasciare la cappella in un’area destinata a verde pubblico.