Gilardino ha trovato in poco tempo lo scheletro del Pisa. Alcuni giocatori guidano la squadra in campo e fuori, altri attendono il loro momento: i dettagli.
Mister Alberto Gilardino sembra aver già trovato la spina dorsale del suo Pisa. Dopo undici giornate di Serie A, il tecnico nerazzurro ha costruito un gruppo compatto, affidabile e riconoscibile contro qualunque avversario. I numeri parlano chiaro: tre giocatori hanno già superato i 1000 minuti in campo, segnale evidente di una struttura ben definita e di scelte precise (leggi qui) che non lasciano spazio all’interpretazione.
Simone Canestrelli è il simbolo di questa solidità. Con 1170 minuti giocati su 1170 disponibili (campionato + Coppa Italia), il difensore è il punto fermo nella retroguardia. Abile nei duelli aerei, pulito negli interventi e capace nel leggere situazioni diverse. Oggi è una delle certezze del Pisa targato Gilardino. Al suo fianco, capitan Antonio Caracciolo garantisce esperienza e carisma. Con 1080 minuti disputati, l’ex Cremonese incarna l’anima di una squadra che difficilmente molla il colpo.
In porta, Adrian Semper rappresenta la garanzia silenziosa. Anche lui con 1080 minuti all’attivo, il portiere croato ha convinto per affidabilità e freddezza fra i pali. Le sue parate, spesso decisive, hanno mantenuto il Pisa in partita nei momenti più delicati, alimentando la fiducia di tutto il reparto difensivo.
In mezzo al campo, Michel Aebischer è diventato uno degli insostituibili. Con 893 minuti, lo svizzero unisce ordine e recuperi. Al suo lato destro Idrissa Toure, con 867 minuti totalizzati finora. Il centrocampista tedesco continua a crescere gara dopo gara, confermandosi un elemento essenziale per l’allenatore ex Genoa.
Ma se c’è chi brilla per continuità, c’è anche chi ha dovuto fare i conti con la sfortuna. Tomas Esteves non ha ancora messo piede in campo anche a causa di vari infortuni muscolari, un’assenza non di secondo piano per le rotazioni di Gilardino.
Non è andata meglio neanche a Calvin Stengs, fermato da un grave infortunio all’adduttore dopo soli 11 minuti messi a referto fra Roma e Udinese. L’olandese classe 1998 era stato individuato come jolly offensivo, ma la sorte, almeno per adesso, sembra non essere dalla sua parte.
Tra i meno impiegati c’è anche il figlio d’arte Thomas Louis Buffon, 35 minuti totali, e il giovanissimo Lorran, fermo a 55 (e un gol siglato a Napoli). Entrambi hanno mostrato qualità nelle brevi apparizioni, ma il salto per entrare stabilmente nelle rotazioni richiederà pazienza, come detto dall’allenatore nerazzurro.
Il Pisa di Gilardino, quindi, ha già trovato la sua ossatura principale. Il tecnico ha plasmato un gruppo unito in poco tempo, dove le gerarchie sembrano chiare. Ora la sfida sarà mantenere questa stabilità, gestendo le energie e integrando gradualmente chi finora è rimasto ai margini.
A cura di Matteo Casini






