Dopo circa due mesi di cure intensive, i feriti dell’esplosione di Calenzano ricoverati a Pisa sono migliorati: la fase acuta è stata superata.
Dopo circa due mesi di cure intensive, in seguito alla terribile esplosione dell’impianto Eni di Calenzano (Fi) il 9 dicembre scorso, i due feriti ustionati più gravi ricoverati a Pisa nella terapia intensiva del Centro ustioni della Aoup hanno superato la fase acuta e stanno meglio.
Uno di loro è già stato trasferito all’ospedale di Livorno, dove proseguirà le cure, e l’altro, non più in prognosi riservata, è stato trasferito all’ospedale di Potenza per iniziare un percorso di riabilitazione.
“Sono stati due lunghi mesi di apprensione – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – per le condizioni generali di salute dei due lavoratori ricoverati, fortemente compromesse per il fatto di essere stati investiti in pieno dall’onda d’urto dell’esplosione nonché dal conseguente incendio scatenatosi. Oggi, però, possiamo dire che, grazie alle cure intensive messe subito in atto a seguito della tempestiva gestione dell’emergenza da parte del Servizio sanitario regionale, che ha gestito i trasferimenti dei feriti in base all’intensità di cure richieste, si sono potuti limitare i costi, altissimi, di questa enorme tragedia, che è costata la vita a cinque persone”.
I due operai, in questi due mesi, sono stati ricoverati nella Sezione dipartimentale di anestesia e rianimazione ortopedia e Centro ustioni diretta da Manuela Nicastro, afferente all’Unità operativa Centro ustioni diretta da Antonio Di Lonardo e sono stati assistiti in sinergia dalle équipe delle due strutture per la gestione della fase acuta e il lungo percorso di ricostruzione/rigenerazione dei tessuti ustionati effettuato in sala operatoria.