PONTEDERA. Vecchi capi hanno acquisito una nuova vita grazie all’integrazione con oggetti di rifiuto: tappi di bottiglie di birra, scarti delle merendine, tappi di sughero, sacchetti della spesa, plastiche.
Si chiama “Stracci” il progetto realizzato dalle classi 4 EU e 3 AE del Liceo Eugenio Montale di Pontedera, un progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nell’ambito dei progetti sulla transizione ecologica.
“Durante quest’anno scolastico” – ha spiegato Miriam Vasiliu della classe 4EU illustrando il progetto a Palazzo Stefanelli, alla presenza degli assessori Mattia Belli e Francesco Mori – “Siamo partiti da una riflessione sul sistema del fast fashion e abbiamo visto l’enorme spreco di risorse naturali e il devastante impatto ambientale che questo sistema genera. Che cosa possiamo fare? È stata questa la domanda che ci ha accompagnati durante tutto il percorso“.
Da questa domanda degli studenti è stata realizzata una raccolta di abiti usati, portati dagli studenti dell’istituto dopo essere stati sensibilizzati sull’argomento. In poco tempo i centri di raccolta si sono riempiti di vestiti che, altrimenti, sarebbero stati buttati o lasciati negli armadi.
Le fasi successive non sono state semplici per i ragazzi, ma hanno prodotto un cammino di grande soddisfazione: dal brainstorming al design, dall’imbastitura alle modifiche finali, è stata un’esperienza che ha cambiato il loro modo di vedere l’industria della moda.
“Comprando dozzine di vestiti, sia online che nei negozi“, ha spiegato un’altra studentessa, Luisa Franceschelli, “Nessuno di noi si è mai reso conto dell’immenso lavoro che si attua dietro ad ogni capo d’abbigliamento. Sono state nuove esperienze che ci hanno insegnato a lavorare sodo, ad apprezzare i frutti delle nostre fatiche, ma più di ciò ci siamo resi conto di quanto diamo per scontata la salute dell’ambiente, con tutti i vestiti che gettiamo senza pensarci due volte“.
Dalla raccolta degli abiti, al riciclo, all’upcycling. Vecchi capi, infatti, hanno acquisito una nuova vita grazie all’integrazione con oggetti di rifiuto: tappi di bottiglie di birra, scarti delle merendine, tappi di sughero, sacchetti della spesa, plastiche.
Nei capi realizzati, alcuni di questi mostrati proprio oggi durante l’incontro nella sala consiliare del Comune, si sono di fatto incontrati oggetti di scarto che, grazie al lavoro degli studenti, hanno acquistato nuova vita, nuove forme, nuova bellezza.
Hanno coordinato il progetto i professori Marco Mannucci, Giovanna Tennirelli e Noela Lotti. Fondamentale la collaborazione con Modartech, istituto pontederese di alta formazione nel settore moda. Un progetto che ha messo al centro tante cose: il diritto, l’economia circolare e anche l’inclusione, con l’opera fattiva di ragazzi con disabilità. E con uno spirito di collaborazione tra giovani, che li ha visti legare e crescere insieme. “Un grande lavoro e un progetto veramente interessante” – ha detto Belli complimentandosi con gli studenti. “Un bellissimo esempio fornito dalle scuole del territorio – ha aggiunto Mori – dove i giovani hanno saputo fare cose utili per tutti e hanno trovato motivazioni“.
Fonte: Comune di Pontedera