CAPANNOLI. Non si spengono le luci sulla straordinaria vittoria di 50 anni fa che vide trionfare lo squadrone della Ferretti Cucine con Gosta Pettersson. Ad oggi le iniziative continuano ed il paese si tinge di Rosa.
“Sono sempre stato un appassionato di ciclismo – ci racconta un abitante di Capannoli -, adesso ho 60 anni, ma quell’anno me lo ricordo bene, quella ‘F’ della Ferretti me la tengo orgoglioso stampata nella mente, quei colori che mi toccavano il cuore sono indimenticabili; piansi quando Gosta Pettersson vinse il Giro d’Italia, sono emozioni e ricordi che un ragazzino del tempo non può dimenticare”.
“Ad oggi – ci racconta il nostro testimone – eccomi ancora qua a gioire nel vedere che in questi giorni alcuni negozi del mio paese si sono addobbati con i colori Rosa ricordando la straordinaria vittoria”.
Un articolo che abbiamo sintetizzato a firma di Nicola Pucci, così scriveva:
“Certo che un ciclista svedese capace non solo di andar forte in bicicletta, ma pure di vincere una corsa tra le più prestigiose al mondo e di farlo in piena era di “cannibalismo“, (nomignolo di Eddy Merckx) è proprio una gran bella storia da raccontare. In effetti – scrive il giornalista – Gosta Pettersson ha nel dna il talento per pestare come un forsennato sui pedali, a dispetto di una provenienza che lascerebbe pensare, magari, ad un orientamento verso altre discipline che a quelle latitudini hanno maggior appeal. Ma Gosta, classe 1940, ha un sogno a due ruote da perseguire, ed insieme ai tre fratelli più piccoli di lui, Sture, Erik e Tomas”
“Lo svedese al Giro che scelse la bicicletta quale mezzo per andare più veloce di tutti, corona il suo sogno, e se oggi, a distanza di decenni, il suo nome è anche l’unico di matrice scandinava ad aver domato il Giro d’Italia… beh, vi sembra impresa da poco?”
Fu la Ferretti Cucine, a portare sul tetto del Mondo Capannoli, grazie al contributo di ottimi dirigenti che lavorarono dietro le quinti e straordinari atleti che saranno ricordati in tutti gli almanacchi dedicati a questo sport.