Abbandono di Rifiuti Speciali nel Canale “Gorello” a Vecchiano: la Polizia Municipale risale ai presunti responsabili in breve tempo, permettendo anche il tempestivo smaltimento.

Un rapido e professionale intervento della Polizia Municipale di Vecchiano, unito alla preziosa collaborazione dei cittadini residenti e all’importanza delle infrastrutture di sorveglianza sul territorio, ha permesso di risalire in tempi brevi ai presunti responsabili dell’abbandono di rifiuti speciali derivati da lavori edili (rifiuti di imballaggi vari e scarti di materiali isolanti, ndr), avvenuto nel Canale di bonifica denominato “Gorello“.
Tutto è partito dalla segnalazione di un residente che, udito il passaggio in orario notturno di un furgone cassonato e notato che dal portellone aperto venivano lanciati sacchi nel fossato, ha immediatamente allertato un vicino. Quest’ultimo, in vacanza lontano da casa, grazie a un sistema di videosorveglianza privato controllato “da remoto” ha potuto fornire, nonostante la targa non fosse visibile, un elemento cruciale: il modello dell’autocarro e l’orario preciso del suo transito.
«L’informazione, prontamente inviata al Comando il mattino successivo, ha innescato una pronta e professionale attività d’indagine da parte dei nostri agenti, ai quali va un sentito ringraziamento da parte della nostra Amministrazione e dalla Giunta Comunale, oltre che da parte di tutta la nostra comunità » afferma il Sindaco Massimiliano Angori. «Sfruttando i sistemi di videosorveglianza e le telecamere dotate di lettori targa, la Polizia Municipale è riuscita a identificare l’unico veicolo con quelle caratteristiche transitato in orario notturno nella strade adiacenti alla zona dell’abbandono», aggiunge il primo cittadino.
L’autocarro è risultato essere di proprietà di un’impresa edile con sede a Pisa. Ulteriori indagini hanno portato al ritrovamento, all’interno di uno dei sacchi ripescati dal canale anche grazie al pronto ausilio di un mezzo meccanico inviato dal Consorzio di bonifica, di un documento di trasporto riconducibile alla stessa ditta.
Le investigazioni hanno permesso di individuare i presunti responsabili, e cioè il titolare dell’impresa e un suo dipendente, entrambi ritenuti responsabili: il dipendente per l’abbandono dei rifiuti e il titolare per la mancata vigilanza sull’utilizzo del mezzo e sullo smaltimento dei materiali prodotti. Il reato ipotizzato è l’abbandono di rifiuti speciali non pericolosi in acque pubbliche (artt. 192 c. 2 e 255 c. 1 del D.lgs. n.152/2006), violazione punita con l’arresto fino a 2 anni o con ammenda fino a 27.000 euro.
Il titolare della ditta, dopo aver rimosso e smaltito correttamente i rifiuti abbandonati, ha potuto accedere alla procedura deflattiva della “prescrizione asseverata”, che solo per i reati puniti con contravvenzione o in alternativa ammenda, prevede l’ammissione al beneficio dell’estinzione dell’ipotesi di reato contestata.
«Questo episodio sottolinea l’importanza cruciale della collaborazione tra cittadini, Polizia Locale e le risorse territoriali come i sistemi di videosorveglianza (anche privati, ndr) posizionati strategicamente in aree sensibili come i canali di bonifica» sottolinea l’Assessora all’Ambiente Mina Canarini. «La prontezza dei cittadini nel segnalare e la professionalità degli agenti della nostra Polizia Municipale nel far luce sui fatti hanno garantito non solo l’identificazione dei probabili responsabili, ma anche la rapida rimozione dei rifiuti, tutelando l’ambiente acquatico».
Le autorità ricordano che, in attesa dell’iter giudiziario, vige la presunzione di innocenza: la responsabilità delle persone indagate pertanto dovrà essere accertata nel corso del procedimento penale dagli Organi del Tribunale di Pisa. Fonte: Comune di Vecchiano





