VALDERA. Una nobile iniziativa che nasce dalle Misericordie di Pontedera, Ponsacco e Lajatico.
Mercoledì 20 aprile, presso la Misericordia di Ponsacco, si sono riuniti in assemblea Elena Cavallini, Matteo Leggerini (Misericordia di Pontedera), Piero Iafrate (Misericordia di Ponsacco) e Simonetta Mannucci (Misericordia di Lajatico) con l’appoggio del sindaco di Pontedera Matteo Franconi e il sindaco di Lajatico Alessio Barbafieri, per presentare il progetto ‘Un trono con le ruote per Cinzia‘ in collaborazione con ABF per poter acquistare a Cinzia Chiarini una sedia a rotelle in titanio ultra leggera.
Le tre Misericordie hanno deciso di appoggiare il progetto dedicando un iban (IT 58M 05232 71120 0000 300 67391) per la raccolta dei contributi necessari per poter comprare e donare le nuova sedia a Cinzia. La causale per effettuare il bonifico è: UN TRONO CON LE RUOTE PER CINZIA CHIARINI.
“Grazie a coloro che insieme a me hanno accolto e stanno portando avanti questo progetto, ma soprattutto grazie a chi donerà perché con un piccolo gesto si può rendere migliore la vita“, dichiara Elena Cavallini.
Chi è Cinzia Chiarini? La storia
In una notte di settembre 1994, Cinzia Chiarini tornava da un sabato sera trascorso con amici. Con la macchina, aveva percorso quel tragitto milioni di volte, “ma quella sera forse era destino che qualcosa dovesse cambiare per sempre”, racconta Cinzia. Andò a sbattere contro un albero e in seguito a quell’incidente stradale ha subito una lesione al midollo spinale e da quel momento la sua vita è ricominciata da zero, insieme a quella che per lei è diventata un’inseparabile amica: “la mia carrozzina, che chiamo anche trono a ruote, o Ginevra“.
“Ripartendo da qui ho dovuto reinventarmi, ricercare me stessa e trovare nel profondo la forza che mi permettesse di andare avanti. Rendendomi conto che ero dannatamente viva e piena di energia, da quel momento ho iniziato a vivere la vita, rimodellandola e accettato questo cambiamento mi sono rimessa in gioco”, spiega Cinzia.
“Il tempo è voltato e sono passati 28 anni da quella fatidica notte. Sono qui felice di esserci e di aver realizzato in questo tempo progetti e sogni, purtroppo vivere anni seduti su un trono a ruote non è semplice e ci sono molte complicazioni che dall’esterno non si possono né vedere né percepire se su la sedia non ci vivi. Una di queste complicazioni sono le piaghe da decubito. E’ successo a me, un graffio su una natica ha fatto infezione andando quasi in setticemia, creando un buco profondo nella parte lesa. Ci sono voluti tre lunghissimi anni per la guarigione”, racconta Cinzia.
“Tutto questo tempo costretta a carrozzina e letto ha portato a un cambiamento di posizione. Per questo oggi ho bisogno di una nuova carrozzina, fatta su misura che mi consenta di stare in una nuova posizione corretta e conforme al mio nuovo stare seduta e che sia leggera da poter spingere e caricare sull’auto, visto che anche il mio braccio sinistro si è indebolito e non può essere sottoposto ad eccessivi sforzi”, conclude Cinzia.
Fonte:Â Elena Cavallini