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Un secolo di storia dell’asilo parrocchiale di Calcinaia

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La Messa in ricordo del venerabile Lodovico Coccapani e il 100esimo anniversario della nascita dell’asilo di Calcinaia.

Ricorre il 14 novembre l’anniversario della morte del venerabile Lodovico Coccapani, terziario Francescano e presidente delle conferenze pisane della Società di San Vincenzo de’ Paoli dal 1914 al 1931.

Quest’anno la memoria di Lodovico sarà ricordata in maniera più solenne con una santa messa nella pieve di Calcinaia domenica 30 novembre alle ore 11.30. A presiedere la celebrazione sarà mons. Giovanni Paolo Benotto, arcivescovo emerito di Pisa.

Alla messa in memoria del venerabile sarà unita la ricorrenza del centesimo anniversario dalla fondazione dell’asilo parrocchiale “Maria Santissima Immacolata-Lodovico Coccapani” di Calcinaia, inaugurato il 24 novembre 1925 presso i locali della casa paterna dei Coccapani.

Inoltre, essendo la prima domenica di Avvento, la parrocchia, come da tradizione, ricorderà anche la “festa del voto”, offrendo un cero in ringraziamento alla patrona Santa Ubaldesca a memoria di un’epidemia dalla quale il paese venne preservato per intercessione della santa nell’anno 1804.


Note bibliografiche, curiosità e processo di beatificazione

La vita di Lodovico Coccapani

Lodovico Coccapani, dichiarato Venerabile per decreto di papa Francesco nel novembre 2018, fu un esempio brillante e generoso di “Carità in azione”, un uomo di grande fede e semplicità noto e ammirato nella Pisa del suo tempo.

Nato a Calcinaia, Lodovico perse prestissimo entrambi i genitori e tre dei suoi fratelli; crebbe assieme alle sorelle superstiti Teresa, Rosa e al fratello maggiore don Lionello, canonico della Primaziale Pisana e docente presso il seminario arcivescovile.

Diplomatosi a Pisa, esercitò per breve tempo la professione di insegnante elementare, mestiere che in seguito abbandonò per dedicarsi, da laico, all’assistenza dei bisognosi e dei carcerati, missione che svolse non senza difficoltà, in un difficile clima politico e fortemente anticattolico generato dalle classi socialmente più elevate dell’epoca.

Vicino alla spiritualità dei Frati Minori Conventuali, Lodovico decise di diventare Terziario Francescano, facendo professione il 8 dicembre 1908 nella chiesa di San Francesco in Pisa.

Altra attività che Coccapani svolgeva era la visita frequente ai detenuti del carcere di Pisa, allora presso l’ex convento di San Matteo; il venerabile era fra i pochi civili autorizzati ad entrare nelle carceri in quanto componente della “Commissione visitatrice di Pisa”. Durante la sua attività di assistenza, egli non mancò mai di aiutare ed essere il tramite tra i detenuti e le loro famiglie, occupandosi con grande forza di volontà non solo di dare aiuto nell’immediato ma anche di reintegrare chi aveva scontato la pena nella società, trovando sempre un onesto lavoro a coloro che erano tornati sulla retta via con l’animo disposto a ricominciare da capo.

A nome della San Vincenzo, di cui divenne membro nel 1894 e coadiuvato dai confratelli, innumerevoli volte Coccapani si trovò a contatto con le necessità degli ultimi, cercando di provvedere in ogni modo ad aiutare chi era nel bisogno. In un periodo in cui lo Stato ben poco si adoperava per sanare i problemi delle classi sociali meno abbienti, il volontariato cattolico e l’operato di figure eccezionali come quella del cavalier Coccapani erano veri fari nell’oscurità.

Dopo vent’anni di militanza nell’associazione vincenziana, il venerabile venne eletto all’unanimità presidente del consiglio centrale diocesano delle conferenze della città di Pisa, incarico delicato che egli assunse con umiltà e allo stesso tempo riluttanza per timore di non esserne all’altezza. A convincerlo nell’accettare la volontà di Dio furono il grande amico professor Giuseppe Toniolo e il padre confessore di Lodovico, il carmelitano pisano e futuro cardinale Carlo Raffaello Rossi.

Durante il suo periodo di presidenza (1914-1931), il venerabile contribuì a far crescere in maniera notevole la San Vincenzo pisana, dando vita a molte nuove conferenze attive ancora oggi. Preghiera, visita agli ammalati e ai poveri divennero per lui i momenti centrali della giornata; la sua casa pisana in via Santa Elisabetta, oggi via Berlinghieri, vicina alla chiesa di San Francesco, era ben nota a tutti i bisognosi della città, che in lui seppero sempre trovare conforto e aiuto.


Gli ultimi anni e la nascita dell’asilo “Maria Santissima Immacolata-Coccapani” (24 novembre 1925)

Negli ultimi anni della sua vita, Lodovico concentrò molte energie nel realizzare un progetto utile al paese di Calcinaia: un luogo dove le madri di famiglia, anche le più indigenti, potessero affidare i propri figli per qualche ora al giorno, affinché venissero educati e accuditi negli anni precedenti all’età scolare.

Questa necessità emerse particolarmente durante la Prima Guerra Mondiale, quando le donne dovettero adattarsi nello svolgere mansioni e mestieri normalmente svolti dagli uomini, impegnati al fronte. Poiché le donne dovevano lavorare fuori casa, sorse il problema dell’accudimento dei figli, e in quegli anni conobbe un aumento significativo l’erezione di numerosi asili infantili ad opera di istituzioni cattoliche.

Non fu facile realizzare il progetto dell’asilo di Calcinaia, ma Lodovico, fiducioso nell’aiuto della Provvidenza, sapeva che sarebbe riuscito a raggiungere lo scopo. Il 25 marzo 1922, i fratelli Coccapani cedettero il palazzo al cardinale Pietro Maffi, arcivescovo di Pisa, che già dai primi anni successivi al dopoguerra diede vita a una serie di asili d’infanzia in molte località dell’arcidiocesi.

Dopo numerose traversie che costrinsero Lodovico a impegnare quasi tutti i propri risparmi, i lavori partirono. A complicarne l’avanzamento sopraggiunsero problemi di carattere politico: nei primi mesi del 1925, i fascisti, mal tollerando la presenza cattolica nella vita associativa, si accanirono contro le organizzazioni cattoliche pisane con distruzioni di circoli e sedi, atti gravissimi condannati duramente dal cardinale Maffi.

Superate le avversità, l’asilo accolse i primi bimbi il 24 ottobre 1925. Per i primi tre anni dall’apertura, i piccoli furono accuditi dalle suore Figlie di Nazareth, congregazione fondata dal predicatore padre Agostino da Montefeltro (1839-1921). L’inaugurazione ufficiale si tenne un mese dopo, il 24 novembre, alla presenza dell’arcivescovo e delle autorità.

Un aneddoto del giorno dell’inaugurazione, raccontato nel processo di beatificazione aperto nel 1949, mostra quanto Lodovico vivesse intensamente il proprio rapporto con il Signore: durante il pranzo, si allontanò per prendere dell’olio in dispensa, ma fu trovato nella cappellina dell’asilo, assorto in preghiera davanti al crocefisso, dimentico del tempo.

Lodovico Coccapani si spense il 14 novembre 1931 nell’appartamento al primo piano del palazzo di famiglia a Calcinaia, tra le mura della casa che lo aveva visto fanciullo e che al piano terra accoglieva le voci dei bimbi del suo asilo.

La sorella Rosina morì ultranovantenne nel 1937. L’Opera Cardinale Maffi si occupò della gestione della struttura; alle suore di padre Agostino succedettero nel 1933 le Oblate di Sant’Antonio di Padova. Nel 1989 le religiose lasciarono il posto alle maestre; nel 2007 la proprietà del palazzo passò dall’Opera Cardinale Maffi alla parrocchia di Calcinaia. L’asilo, o meglio la scuola d’infanzia, è stata arricchita in anni recenti da una sezione nido e, a un secolo dalla sua nascita, continua ad accogliere i bimbi del paese.


La causa di beatificazione e le recenti celebrazioni

Fin da subito, il cuore dei pisani vide in Lodovico l’incarnazione amorevole degli ideali evangelici. Sebbene il venerabile vivesse in semplicità e volesse essere sepolto in una tomba comune nel cimitero del paese natale, già alcuni anni dopo la sua morte molti desiderarono promuovere un processo di beatificazione.

Nel 1937 le spoglie mortali vennero traslate nella cappella maggiore del cimitero di Calcinaia. Nel 1949, con il decisivo contributo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e la spinta della Società di San Vincenzo de’ Paoli, venne aperta la causa diocesana per la beatificazione. Dopo varie fasi alterne, la causa raggiunse un importante traguardo con la proclamazione a Venerabile nel novembre 2018.

Nel corso degli anni le iniziative in ricordo di Coccapani sono state numerose:

  • 2015: le sue spoglie furono traslate in una nuova tomba nella pieve di Calcinaia.

  • 2019: pubblicata la nuova biografia dedicata al venerabile dal titolo “Lodovico Coccapani cavaliere della carità”scritta da Christian Ristori, edita da Tagete.

Coloro che desiderassero ricevere copie del volume possono rivolgersi alla sede del Consiglio Centrale di Pisa della San Vincenzo (via Don Bosco, Pisa) o scrivere a [email protected].

I vincenziani saranno disponibili a distribuire il libro, con l’intento di far conoscere ad un numero sempre maggiore di persone la straordinaria figura di Lodovico, il cui esempio di carità ci invita a uscire da noi stessi e andare incontro al prossimo con spirito di servizio e accoglienza.

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