TOSCANA. Un altro Comune sarà in zona rossa a partire da domani mercoledì 10 marzo.
Viareggio diverrà zona rossa e anche qui saranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Il provvedimento si è reso necessario in nome del “principio di precauzione” raccomandato dalle indicazioni tecnico-scientifiche contenute nelle disposizioni nazionali. Si è quindi deciso di adottare provvedimenti limitativi degli spostamenti delle persone nonché la sospensione di alcune attività per evitare l’ulteriore diffusione del contagio in zone dove si è registrato un forte peggioramento del quadro epidemiologico. Come previsto del Dpcm Draghi, scatta per i comuni ‘rossi’ la “sospensione delle attività dei servizi educativi dell’infanzia, mentre le attività scolastiche e didattiche si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza”.
Nella Toscana arancione, dunque, Viareggio si aggiunge ai 20 Comuni della provincia di Pistoia, oltre a Cecina e Castellina Marittima. Il presidente Eugenio Giani parla di “una decisione legata all’incremento di positivi, che non può essere sottovalutato” e si accinge a varare l’ordinanza che disporrà materialmente le restrizioni.
Anche a Viareggio, dunque, oltre alla chiusura delle scuole, entreranno in vigore le misure restrittive per il contenimento del contagio previste a livello nazionale per le aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, secondo quanto previsto dal Dpcm del 14 gennaio 2021 (articolo 3). Fra le altre restrizioni si vieta ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio comunale, nonché all’interno del medesimo salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperti edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.