TOSCANA. Pisa, così come il resto di tutta la Toscana, da domenica scorsa, sono zona rossa. Ma quando ne usciremo e soprattutto come?
La Toscana in pochi giorni si è trovata a passare dall’area gialla a quella rossa, restando arancione soltanto per pochissimi giorni. Una situazione peggiorata rapidamente ma che sembra possa migliorare. La Regione sta dimostrando, in questi giorni, di aver buoni dati, soprattutto dal punto di vista dei contagi, tuttavia occorre rispettare i tempi tecnici per poter tornare prima all’arancione e poi, magari, al giallo. Per fare ciò ci vogliono almeno due settimane o tre, più verosimilmente.
“Stiamo andando verso una possibilità di riaccedere alla fascia arancione per i primi giorni di dicembre” – ha affermato nel corso di una diretta Facebook il presidente della Regione, Eugenio Giani. Quello che conta per Giani è che “i sacrifici che stiamo facendo stiano servendo per farci uscire da un’emergenza sanitaria che è stata molto forte a ottobre, ma che progressivamente si è stabilizzata, e ci possono portare a una situazione tendente a un graduale ritorno alla vita ordinaria.”
“Oggi la Toscana è scesa sotto il livello di più di 2.000 contagiati che ha caratterizzato gli ultimi giorni. – dice Giani – In realtà, oggi abbiamo 1.972 nuovi contagiati e il rapporto che si viene a determinare con il numero dei tamponi eseguiti ci porta ad essere all’11,6%”, davvero basso rispetto a quanto abbiamo avuto in passato.” Per quanto riguarda le terapie intensive, Giani informa che “noi siamo a 287 posti occupati, in Toscana complessivamente ne abbiamo 550 e il nostro tasso di occupazione è circa al 50%: abbiamo la possibilità quindi di fronteggiare la situazione, oggi sono stati solo cinque i nuovi ricoveri.”
Inoltre il presidente si dice molto orgoglioso di aver potenziato il tracciamento dei positivi con il reclutamento di 500 giovani. “Questo lavoro di ritracciamento sta portando i suoi frutti: infatti dal 37% che era il dato che avevamo trasmesso dalla settimana che iniziava il 1 novembre, e che poi ha portato alla zona rossa, oggi abbiamo un livello del tracciamento del 90%. Tracciare significa isolare e isolare significa diminuire il contagio. Io sono profondamente convinto che questo lavoro sul tracciamento avrà benefici risultati nel rallentamento e nella diminuzione del contagio” – conclude.