Dopo 9 nove giorni dall’inizio delle indagini sulla scomparsa di Francesco Pantaleo, studente siciliano dell’Università di Pisa, tante sono le domande che non trovano risposta.
Dal 24 luglio Francesco Pantaleo, studente di ingegneria informatica di 23 anni si era reso irreperibile (leggi), il giorno successivo un cadavere carbonizzato (leggi) veniva ritrovato nella campagna di San Giuliano Terme a circa 5 chilometri di distanza dall’abitazione dello studente. Solamente lo scorso venerdì, 30 luglio, a seguito di un confronto tra i campioni di DNA di Pantaleo e quelli prelevati dal cadavere si è appurato che in realtà i due casi erano collegati: il corpo carbonizzato è quello del 23enne (leggi).
I misteri irrisolti sono però ancora molti. Pantaleo, da quanto le telecamere di sicurezza hanno ripreso, è uscito dall’appartamento che condivideva con altri due studenti verso le 10.30 del 24 luglio incamminandosi da solo verso la campagna. Tracce che possano fornire prove di un delitto non sono state trovate. Nessuna ferita o segno di colluttazione è stato rinvenuto sul cadavere. C’è sì un taglio all’altezza del collo, ma – come indicano gli inquirenti – potrebbe essere stato causato dal cedimento dei tessuti del corpo durante la combustione.
Ancor più straordinariamente tracce di veicoli, di inneschi o combustibile – se non quelle lasciate dalle fiamme – non sono state trovate. I cani molecolari hanno fiutato la presenza del 23enne nella stazione di San Rossore, ma ancora non è chiaro come quest’indizio si leghi agli altri.
Benché i dubbi ed i punti oscuri siano ben più numerosi delle certezze, la pista più accreditata è quella del suicidio, tant’è che – da quanto si apprende dall’agenzia ANSA – la procura di Pisa ipotizza il reato di istigazione al suicidio.
A casa lo studente ha lasciato soldi, documenti, cellulare ed occhiali da vista, ma sopratutto, prima di uscire, ha cancellato tutti i file del suo portatile. Oltre che all’autopsia quest’oggi verrano così effettuate indagini sui dispositivi elettronici del 23enne.
Sempre secondo ANSA gli inquirenti analizzeranno con dovizia la navigazione sul web di Pantaleo e soprattutto le chat di un videogioco di combattimento, gioco che come tutti gli altri file è stato rimosso dal computer.
A.P