Scontro politico a Ponsacco: il PD accusa il sindaco Gasperini di aver violato la legge sulla caccia alle nutrie. Il primo cittadino replica: “Accuse ridicole e offensive”.

Clima di tensione politica a Ponsacco, dove un duro botta e risposta ha infiammato il dibattito pubblico tra il Partito Democratico locale e il sindaco Gabriele Gasperini in merito alla partecipazione del primo cittadino a una battuta di caccia alle nutrie.
Il PD ha diffuso un comunicato accusando Gasperini di aver preso parte a un’operazione irregolare in area urbana, mentre il sindaco ha risposto con una lunga replica, definendo le accuse “false, offensive e potenzialmente calunniose”.
Il comunicato del PD Ponsacco
“Sindaco non è al di sopra della legge”
«Nel mese di giugno e settembre, il Sindaco Gasperini ha partecipato a battute di caccia alle nutrie insieme a guardie provinciali.
Nulla di strano, se le operazioni si fossero svolte nelle aree consentite, per esempio nelle golene dei fiumi Era e Cascina, e con le dovute autorizzazioni.
Invece, si è sparato sulle sponde del lago Cavo, a pochi metri dal quartiere residenziale di via Mandriola, un’area urbana dove l’uso di armi da fuoco è vietato per legge.
La normativa regionale è chiara:
“È vietato l’abbattimento delle nutrie mediante armi da fuoco all’interno delle aree urbane.”
Alcuni cittadini riferiscono di aver assistito all’abbattimento senza alcun preavviso o perimetrazione dell’area, trovandosi di fronte a una scena potenzialmente pericolosa oltreché sgradevole.
Un Sindaco non può ignorare la legge, né partecipare a operazioni di questo tipo senza ordinanze e senza garanzie di sicurezza.
Di fronte a quanto accaduto, Gasperini avrebbe dovuto chiedere scusa ai cittadini, ammettendo di aver eluso la legge regionale. Invece ha voluto attaccare chi ha preteso il rispetto delle norme.
Le regole valgono per tutti, anche per il Sindaco.
(P.s. gli stessi che al lago sparavano contravvenendo ad una legge regionale, un minuto prima notificavano una multa esorbitante da 600€ ad un cittadino accusato di dare pane ai pesci…).»
La replica del sindaco di Ponsacco, Gabriele Gasperini
“Dal PD accuse ridicole e offensive: hanno oltrepassato il limite della decenza politica”
«Premesso che non basta definire “urbano” uno spazio per farlo diventare tale, il Parco del Cavo è un’area completamente a verde, priva di servizi, di viabilità e di fabbricati, distante da qualsiasi contesto residenziale. È un’area naturale, non certo un quartiere cittadino. Parlare di “abbattimento in area urbana” è dunque una bugia costruita ad arte dal PD e dal consigliere Fabrizio Lupi per creare un caso politico dal nulla.
Eppure, pur di attaccare il sindaco, si è arrivati ad accusare pubblicamente la Polizia provinciale, un corpo dello Stato che ha semplicemente svolto il proprio dovere nel pieno delle proprie competenze. E lo si è fatto non solo sui social, ma persino in una seduta del Consiglio comunale, ufficiale e registrata. Un comportamento che definire irresponsabile è poco: si tratta di un vero e proprio atto di disinformazione e di delegittimazione istituzionale.
Va ricordato che la nutria è una specie alloctona e invasiva, non tutelata dalla legge 157/92, la cui eradicazione è prevista da norme europee, nazionali e regionali — dalla Convenzione di Rio del 1992, ai Regolamenti UE 1143/2014 e 2016/111, fino alle leggi nazionali 157/1992, 394/1991, 116/2014, 221/2015 e al Piano straordinario regionale per la nutria. Questi interventi sono finalizzati a contenere i gravi danni provocati alle arginature, alla biodiversità locale e, non da ultimo, i rischi per la sicurezza delle persone.
Io, come sindaco, mi sono limitato ad accompagnare la Polizia provinciale durante l’intervento, senza disporre né eseguire alcuna operazione. La valutazione della liceità e della sicurezza compete esclusivamente alla Polizia provinciale, che ha conoscenze tecniche e giuridiche ben più solide di quelle di Lupi e del PD messi insieme.
Nonostante ciò, Fabrizio Lupi e il PD si sono abbandonati ad affermazioni gravissime, arrivando a dire pubblicamente che “il sindaco e la Polizia Provinciale hanno violato la legge”. Si tratta di dichiarazioni false e potenzialmente lesive dell’onore e della reputazione, non solo personale ma anche istituzionale. È bene precisare che, per quanto riguarda il profilo legale, sia il sindaco che la Polizia Provinciale hanno titolo per presentare querela per calunnia, in quanto ha accusato falsamente e pubblicamente il primo cittadino e la polizia provinciale di aver violato, circostanza certamente non avvenuta, gli art. 544 bis c.p. e/o l’art. 703 c.p., poiché sono stati accusati di condotte penalmente rilevanti. Inoltre, la Polizia provinciale, non essendo presente alla seduta del Consiglio in cui tali accuse sono state pronunciate, potrebbe procedere anche per diffamazione, ai sensi dell’articolo 595 del Codice penale.
È evidente che siamo di fronte a un superamento netto di ogni limite. Non solo sul piano politico, ma anche su quello della correttezza istituzionale e del rispetto delle leggi. La normativa è chiara: l’eradicazione della nutria può essere effettuata anche mediante l’uso di arma da fuoco. Solo chi ignora le leggi o le stravolge per convenienza può sostenere il contrario. E il PD, pur di colpire il sindaco, ha manipolato due righe di un Piano regionale per costruire un pretesto mediatico, piegando i fatti alla propria narrazione.
Un comportamento indegno, che disonora la funzione pubblica e offende chi ogni giorno lavora per la sicurezza del territorio. Se non arriveranno scuse pubbliche sui media e nel prossimo Consiglio comunale, da parte mia la querela per calunnia sarà automatica.
C’è un limite alla malafede e alla strumentalizzazione politica: oggi Lupi e il PD Ponsacco lo hanno superato di slancio, e per una questione tanto risibile quanto rivelatrice — quella delle nutrie. Se questa è la misura dell’azione politica della sinistra ponsacchina, i tempi bui sono già iniziati. Quando un partito arriva ad attaccare il sindaco e la Polizia per una nutria, vuol dire che non ha più argomenti, né credibilità.»
Il confronto tra PD e sindaco Gasperini, nato da una presunta violazione delle norme sull’uso di armi da fuoco in area urbana, si è rapidamente trasformato in uno scontro politico frontale. Da un lato, l’opposizione accusa il primo cittadino di aver agito al di fuori della legge; dall’altro, Gasperini difende la legittimità dell’intervento e annuncia la possibilità di adire le vie legali. Una vicenda che, al di là della questione delle nutrie, sembra riflettere un clima politico sempre più teso all’interno del comune di Ponsacco.





