Oltre 30 volontari formati e pronti ad intervenire e 15 tecnici del comune pronti a reagire tempestivamente agli eventi straordinari e calamitosi.
“Gli eventi naturali particolarmente critici e impattanti sono diventati ormai parte della nostra vita quotidiana, nonostante un sistema di prevenzione sempre più raffinato e preciso. Le previsioni rimangono comunque un dato fortemente statistico, che se pur aiutate da un sistema di calcolo avanzato, non potranno mai dare la certezza dell’intensità dell’evento e alle volte anche della sua reale manifestazione”. A dirlo è il geologo Guglielmo Carmignani, uno dei due tecnici insieme a Enrico Mori dell’ufficio ambiente del comune di Santa Croce sull’Arno, che ha seguito lo sviluppo del nuovo piano di protezione civile.
Un concetto particolarmente vero per gli eventi meteorologici, che sono il problema principale per il territorio di Santa Croce sull’Arno, ma che può essere esteso con approssimazione anche ad altri episodi come quelli sismici per fare un esempio.
Date queste premesse l’unica cosa che è possibile attuare è farsi trovare pronti, con un sistema di protezione civile in grado di reagire tempestivamente ed efficacemente per tutelare la popolazione annullando o limitando i danni a seconda delle situazioni e poi dopo le persone, proteggere infrastrutture e beni come ad esempio le attività produttive.
Il piano di protezione civile è una della prime cose su cui, fin dai primi mesi di mandato, ha lavorato l’amministrazione Giannoni. Alla fine è stato sviluppato un sistema di protezione civile efficiente, che ha terminato il suo iter di valutazione, ovvero sta per ricevere il via libera della Regione. Fino ad ora infatti Santa Croce aveva un piano di protezione civile embrionale sul quale a suo tempo la stessa Regione aveva sollevato osservazioni.
Il lavoro non è stato facile e alla fine il comune di Santa Croce con il supporto dell’ufficio ambiente, dell’ufficio tecnico coordinati dalla dirigente Paola Bucci e la collaborazione dell’azienda specializzata Formise, ha sviluppato un piano di protezione civile che ora è alle battute finali della valutazione in Regione e entro la fine dell’anno tornerà in consiglio comunale per essere approvato.
“Il primo scopo di questo investimento e di tutto il lavoro che c’è dietro al piano di protezione civile, è stato capire in modo puntuale le criticità del territorio e quindi stabilire le azioni per essere in grado, in ogni momento di attuare quei comportamenti di tutela della popolazione per metterla al sicuro o comunque avere un intervento di soccorso rapido ed efficace”, spiega il sindaco Roberto Giannoni. “Noi siamo in un territorio fragile e critico dal punto di vista idrogeologico, – continua il primo cittadino – e questo è il rischio statisticamente più impattate per Santa Croce, ma poi ci sono anche gli eventi di altra natura, come i venti forti, il terremoto, gli incendi, per citarne alcuni che hanno una probabilità statistica inferiore, ma che possono sempre accadere e oggi abbiamo una macchina di protezione civile comunale che è in grado di intervenire in modo sensato ed efficace in tutti queste eventualità. Dentro l’ente abbiamo individuato 15 figure tecniche che sono in grado di intervenire in tempi rapidi, mentre nel mondo dei volontari Misericordia di Nata Croce e Pubblica assistenza hanno 10 persone che possono intervenire subito e altre 20 che sono attivabili nel giro di breve tempo. Alla fine una macchina di protezione civile che a pieno regime conta di base su una cinquantina di persone tra volontari e tecnici, con la possibilità poi di mobilitare anche altre componenti degli uffici comunali.
Dal punto di vista idrogeologico ci siamo dovuti confrontare con i due grandi temi del territorio, il reticolo minore e l’Arno, il reticolo principale. Questi sono i nostri principali “nemici” in caso di eventi meteorologici avversi, come dimostrano gli ultimi 20-30 anni. Sul reticolo minore è stato pianificato un piano di intervento, dove già da ora in caso di necessità sappiamo cosa fare e chi lo fa in tempi rapidissimi. Faccio un esempio: se sappiamo che una zona del paese è facile che possa essere allagata noi siamo pronti per chiuderla e poi portare supporto alla popolazione per liberare rapidamente quella zona dall’acqua o in casi di estrema gravità mettere al sicuro la popolazione. Lo stesso anche se in modo più complesso lo abbiamo pianificato per l’Arno. Si spera di non vederlo mai, ma un evento che coinvolga l’Arno con delle ricadute importanti per la popolazione, richiede una serie di interventi immediati fondamentali, ad esempio i comportamenti da comunicare alla popolazione per consentire un’evacuazione ordinata e sicura delle persone, magari ancora prima che si verifichi l’evento, in via precauzionale.
Lo stesso per i terremoti, per un evento come un incendio e le altre possibili situazioni calamitose. Insomma non sappiamo cosa può accadere e da dove arriverà un domani una minaccia per il territorio e noi dobbiamo essere pronti. Con l’approvazione del piano in consiglio comunale inoltre- conclude il sindaco – il comune potrà partecipare a eventuali bandi di finanziamento da parte della protezione civile nazionale, cosa che fino a questo momento il nostro comune era tagliato fuori”.
Insieme al sindaco lo sviluppo del piano di protezione civile lo ha seguito il consigliere comunale delegato proprio a questi temi Tony Castellani, persona con una lunga esperienza nelle associazioni di volontariato che spiega: “Per la protezione civile vale un po’ la regola: la guerra va preparata in tempo di pace. Se noi nei momenti di calma ci organizziamo, assegniamo i compiti alle varie persone, prepariamo i mezzi e i materiali, studiamo dove potrebbe arrivare la criticità nel momento dell’evento, siamo in grado di andare a colpo sicuro e questo accorciamo il tempo di intervento e abbatte drasticamente i danni alle persone e alle cose.
Questo non lo dico io, ma la protezione civile che ormai lo ha imparato in decenni di pratica. Fino a oggi Santa Croce non aveva un sistema organico per fronteggiare eventi anche importanti, la protezione civile è sempre riuscita a svolgere al meglio le sue funzione soprattutto per l’impegno dei volontari. Oggi – continua Castellani – invece dopo anni di attesa siamo riusciti a dotarci di un sistema che ci permetterà di lavorare al meglio e nell’interesse della popolazione.
Questo è un aggiornamento fondamentale per garantire una risposta adeguata a ogni evento, ottimizzando la nostra capacità di reazione. Dopo l’approvazione in consiglio cominceremo insieme al sindaco Giannoni,cominceremo a pensare a tutti quegli aspetti che vanno a completare il piano, per fare un esempio verranno installate la paline che indicano i punti di raccolta, verrà fatta la comunicazione a tutti soggetti coinvolti, su come comportarsi in caso di calamità e a seconda dei tipi di evento, chi contattare in caso di difficoltà durante un’allerta. Questi sono gli altri aspetti della protezione civile, quelli che vengono dopo la pianificazione dell’organizzazione e prevedono la comunicazione alla popolazione non in momenti di allerta, ma in momenti di calma”.
Il piano di protezione civile infatti ha dedicato particolare attenzione ai processi di comunicazione interni alla protezione civile, ma anche verso l’esterno durante la fase di divulgazione e soprattutto in termini di comunicazione alla popolazione durante gli eventi in modo che tutti siano tempestivamente informati di cosa sta accadendo e su come comportarsi. Fonte: Comune di Santa Croce sull’Arno