E’ il responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord, Simone Romoli, a lanciare l’allarme sul proliferare in questa estate delle sagre.
“Le sagre sono una concorrenza sleale nei confronti della ristorazione. Immaginate adesso che i titolari di bar e ristoranti vengono da mesi di pesanti restrizioni a causa della pandemia. Dispiace vedere che tanti organizzatori di sagre continuino a svolgere la propria attività, spesso agevolati dalle stesse amministrazioni comunali, noncuranti delle nuove ferree regole del codice regionale del commercio”. dichiara Simone Romoli.
“Con durate molto al di sopra dei limiti imposti dalla Regione – incalza Romoli – che all’articolo 52 del codice del commercio prevede che “le attività temporanee (le famose sagre) non potranno avere una durata superiore a 10 giorni consecutivi o comprendenti due fine settimana”. “I soggetti che possono derogare a questa regola – spiega ancora Simona Romoli – sono solo le associazioni di promozione sociale o le pro loco. Invece assistiamo praticamente in tutta la nostra provincia a sagre organizzate da associazioni sportive, circoli di partito e altri soggetti che non rientrano nella deroga e che si svolgono ad esempio per tre fine settimana consecutivi”.
Ma c’è di peggio, prosegue il responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord “Le sagre sono tenute a promuovere prodotti tipici del territorio e possono svolgersi solo come eventi collaterali ad altre manifestazioni. Sul lungomonte pisano, come ad esempio nel Comuni di Vicopisano e Bientina, imperversano sagre che promuovono il pesce di mare e lo sport. E nei manifesti ci si limita a pubblicizzare la parte gastronomica, che dovrebbe essere solo accessoria.” La conclusione di Romoli “Invitiamo le amministrazioni comunali che rilasciano le autorizzazioni di verificare il rispetto della normativa regionale. In modo da distinguere quelle iniziative che hanno un vero sfondo sociale ed aggregativo ad altre che, nei fatti, sono solo mezzi per incassare. Siamo pronti a chiedere le copie di tutti gli atti amministrativi e presentare esposti laddove riscontrassimo violazioni della legge regionale.”