Gli italiani al voto per decidere su diritti, contratti e tempi per diventare cittadini
L’8 e 9 giugno 2025 gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque importanti quesiti referendari. Quattro toccano il tema del lavoro e uno riguarda l’accesso alla cittadinanza italiana. Il referendum abrogativo è uno strumento con cui i cittadini possono decidere se eliminare, totalmente o in parte, una legge attualmente in vigore. Il funzionamento è semplice: votare Sì significa voler abrogare la norma, No significa mantenerla. Si parlerà di licenziamenti, contratti a termine, sicurezza nei luoghi di lavoro e tempi di attesa per diventare cittadini.
I cinque quesiti riguardano:
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Licenziamenti senza giusta causa nelle grandi aziende: si vuole ripristinare il reintegro sul posto di lavoro per chi viene licenziato ingiustamente.
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Tutela maggiore nelle piccole imprese: si chiede che sia un giudice a decidere l’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo.
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Contratti a termine motivati: si propone di reintrodurre l’obbligo di specificare il motivo dell’assunzione a tempo determinato.
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Maggiore responsabilità negli appalti: si vuole che anche l’azienda che affida un lavoro risponda in caso di incidenti sul lavoro.
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Cittadinanza più accessibile: l’obiettivo è ridurre da 10 a 5 anni la residenza necessaria per poterla richiedere. I criteri per poterla ottenere non cambiano: serve un reddito sicuro, una buona conoscenza della lingua italiana, nessun precedente penale e il rispetto degli obblighi fiscali.
Le urne saranno aperte domenica 8 giugno dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00. Si riceveranno cinque schede e, su ciascuna, si potrà scegliere tra Sì e No. Possono votare tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni, presentandosi con tessera elettorale e documento d’identità.