Pugno del prof allo studente, il sindaco Matteo Franconi interviene sull’episodio accaduto in un istituto scolastico pontederese.
PONTEDERA. Riportiamo in maniera integrale il post pubblicato sulla pagina Facebook del sindaco Matteo Franconi:
“#IOSTOCONLASCUOLA
In questi giorni la nostra scuola รจ stata al centro della discussione pubblica nazionale per un episodio in effetti censurabile e inaccettabile sotto tutti i punti di vista.
Prima di ogni altra considerazione mi preme rivendicare come la comunitร educativa di Pontedera non sia certamente quella del video.
Il nostro รจ un sistema scolastico popolato da donne e uomini che spendono quotidianamente ottime competenze e straordinarie energie per sostenere il percorso formativo degli studenti; lo fanno con professionalitร , determinazione, rigore e umanitร .
Eppure fatti come quelli avvenuti in quella classe non devono soltanto esser censurati ma servire anche ravvivare una consapevolezza collettiva: quella che assegna alla nostra scuola il ruolo fondamentale per decidere quale societร vogliamo e a quale futuro stiamo lavorando.
L’assottigliarsi progressivo dell’etica della responsabilitร , il frequente naufragio delle piรน elementari forme di rispetto, la precipitosa perdita di autorevolezza delle istituzioni sono concause di effetti che si riverberano anche nello spazio e nel luogo per eccellenza deputato alla formazione delle persone e delle comunitร : credo serva abbattere quegli steccati che confinano la nostra scuola in un macrocosmo autonomo a cui delegare soluzioni in grado di affrontare (e risolvere) i problemi delle disuguaglianze sociali, delle nuove povertร educative, delle marginalitร , delle diversitร che invece di costruire occasioni di coesione diventano pretesti di esclusione.
La scuola che dobbiamo volere non puรฒ esser l’ecosistema dove misurare i ragazzi e accrescerne le conoscenze ma quello dove la societร tutta garantisce ai giovani la messa a disposizione degli strumenti per soddisfare la loro curiositร di conoscere il mondo, la possibilitร di capirlo, la voglia di migliorarlo.
Ecco perchรฉ dobbiamo lavorare, anche a Pontedera, per coinvolgere in una discussione intergenerazionale, collettiva e programmatica docenti, studenti, famiglie, istituzioni e associazioni, per costruire insieme un orizzonte condiviso a cui tendere in cui ciascuno si senta (e ritorni a sentirsi) seduto su quei banchi, davanti o dietro quelle cattedre, lungo quei corridoi dove il camminare si fa cammino. Partendo da quelle quattro suggestioni riportate sulle lavagne e da quel libro bianco sulla cattedra da scrivere a cento e cento mani.
Ecco perchรฉ abbiamo deciso di portare simbolicamente un’aula sul corso: la generazione dei genitori di oggi, seduta su quei banchi, non puรฒ non sentirsi fattore integrante e responsabile nella filiera delle soluzioni.
Ecco perchรฉ non basta commentare ciรฒ che avviene dentro le aule nรฉ pontificare da fuori soluzioni salvifiche; dobbiamo piuttosto sentire nostre le sconfitte e le vittorie che ci vengono vissute, avvertire come nostre le soddisfazioni e le mortificazioni di chi ne fa parte, percepire insomma come nostri (e non di altri) i fallimenti sintetizzati in quel video: dagli sberleffi tracotanti (e intollerabili) dello studente alla reazione gravissima (e inaccettabile) del professore.
Ecco perchรฉ non possiamo permetterci di stare dalla parte di nessuno: anzi occorre stare, tutti, dalla parte della Scuola.“