L’azzurro di Sacchi si arrende alle reti granata di Rossi e Aglietti: era il 6 aprile 1994 e la Nazionale italiana si preparava al mondiale in USA. Il sindaco Franconi: “L’unica sconfitta della Nazionale di calcio che vogliamo ricordare con piacere e orgoglio”.
È finita come quattro anni fa, con gli azzurri in lacrime e il sogno dell’intera nazione che si infrange sui novanta minuti di Palermo:
nella penultima partita di qualificazione mondiale, la palla a fil di palo del macedone Trajkovski strappa definitivamente il biglietto per Qatar 2022 alla scialba Italia di Roberto Mancini.
L’ennesima amara sconfitta per l’azzurro nazionale, senza dubbio, che tuttavia ci regala la giusta occasione per un nostalgico viaggio nel tempo: mettetevi comodi e partite insieme a noi.
È il 6 aprile del 1994, pochi giorni dopo la Pasqua, forse un segno del destino per il miracolo calcistico che stupirà tutta l’Italia ma soprattutto la Valdera:
A Coverciano, l’U.S. Pontedera, allora militante in Serie C2 e imbattuta nel girone B, scende in campo contro gli undici nazionali in partenza per il mondiale di USA‘94, imponendosi con uno storico 2-1.
Queste le due formazioni:
- Italia (4-4-2) = Marchegiani; Panucci; Maldini; Costacurta; Baresi; Donadoni; Albertini; Conte; Stroppa; Signori; Baggio – A disp: Peruzzi, Negro, Fontolan; Massaro; Casiraghi
- Pontedera (4-3-1-2) = Drago; Vezzosi; Rocchini; Balli; Allori; Cecchi; Rossi; Pane; Moschetti; Cecchini; Aglietti – a disp: Paradiso; Maraia; Pontis; Russo; Coli; Ardito.
Nonostante i grandi nomi in maglia azzurra, è infatti il Pontedera di mister Francesco D’Arrigo ad aprire le marcature contro l’altro Arrigo, quello più noto e temuto, Sacchi:
la rete di Matteo Rossi, centravanti pecciolese numero 7, porta infatti i granata sull’1 a zero dopo soli 19 giri di orologio.
Passano appena 3 minuti e il Pontedera infila il raddoppio con Alfredo Aglietti, proprio quell’Aglietti che solo due anni più tardi si ritroverà tra i big della Serie A con la maglia del Napoli: il tap-in su respinta di Marchegiani è fin troppo facile.
Accorcia le distanze per l’Italia Daniele Massaro, subentrato dalla panchina a Beppe Signori, ma la storia è stata già scritta: oggi, sono i granata le vere stelle del calcio italiano.
Questa mattina, anche Matteo Franconi, sindaco di Pontedera, ci ha ricordato l’emozione dell’impresa nel tentativo (che ha egualmente il sapore dell’impresa) di rendere meno triste il secondo addio al sogno mondiale:
“L’unica sconfitta della Nazionale di calcio che vogliamo ricordare con piacere e orgoglio è quella del 6 aprile 1994 – scrive sulla sua pagina social – quella clamorosa con il Pontedera che, il giorno dopo, la stampa dell’epoca ritenne più meritevole di andare ai mondiali negli USA – così, si leggeva infatti sulla prima pagina de La Gazzetta dello Sport, qua sotto.
Chissà, forse quella finale avremmo addirittura potuto vincerla – continua, alludendo al match di Pasadena che incoronò campione del mondo il Brasile di Dunga, Romario e Jorginho, che si impose sull’Italia di Baggio e Baresi, eliminata ai rigori.
Comunque, a parte gli scherzi, potremmo capitalizzare anche la recente debacle azzurra traendone un insegnamento che vale sempre: solo chi sa perdere può vincere davvero” – conclude Franconi. Forse, ma dopo la seconda eliminazione consecutiva, risulta più difficile crederlo fino in fondo.
M.C.