Riapre il Ponte della Botte: intervista esclusiva al Presidente Angori sui lavori, la sicurezza e le prospettive future per la viabilità locale.
In vista della riapertura al traffico veicolare del Ponte della Botte, prevista per le ore 18:00 del 31 agosto, VTrend ha realizzato un’intervista esclusiva con il Presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori. L’occasione ha permesso di fare il punto sui lavori svolti, sulle tempistiche rispettate, sulle conseguenze per la mobilità tra Fornacette e San Giovanni alla Vena e sui progetti futuri della Provincia per garantire infrastrutture sempre più sicure e efficienti.
Presidente Angori, il Ponte della Botte riaprirà il primo settembre a doppio senso: possiamo dire che i lavori sono conclusi o restano ancora piccoli interventi da completare?
«Salvo imprevisti come allerte meteo, frequenti negli ultimi giorni, il ponte riaprirà a doppio senso la sera del 31 agosto. Restano alcuni piccoli interventi di rifinitura da completare, per i quali sono necessarie condizioni meteo più stabili. Questi lavori saranno gestibili con un semaforo e comprenderanno una lavorazione che coinvolgerà un fine settimana di chiusura, evitando comunque problemi per il trasporto scolastico e dei pendolari».
Perché questo ponte era così critico per la sicurezza degli utenti e quali rischi correvano gli automobilisti prima dei lavori?
«Le verifiche condotte dall’Università di Pisa tra il 2021 e il 2022 hanno limitato la transitabilità a mezzi di massimo 7,5 tonnellate, riducendo quindi il passaggio dei mezzi pesanti e impattando le imprese. Dal 2018, dopo il drammatico episodio del Ponte Morandi, la Provincia di Pisa ha intensificato i controlli e gli interventi sulle infrastrutture. Questo ponte, per la sua struttura complessa, ha richiesto un approccio lavorativo difficile da prevedere in precedenza. Non si tratta di giustificare i ritardi, ma di spiegare la complessità dei lavori necessari per garantire la sicurezza degli utenti».
Sarà possibile percorrere il ponte senza disagi già dal primo giorno, oppure ci saranno limitazioni temporanee?
«Dal primo giorno sarà percorribile senza disagi. Le successive chiusure saranno temporanee, limitate nel tempo e preventivamente comunicate e concordate con le Amministrazioni Comunali interessate».
L’impresa ha rispettato l’ultimo cronoprogramma: quali difficoltà avete incontrato lungo il percorso e come le avete superate?
«Le principali difficoltà sono state legate al meteo incerto, che ha imposto di attendere condizioni climatiche adeguate. A marzo, una fase di allerta rossa sull’Arno ha inoltre creato un’emergenza regionale. Si sono aggiunti problemi dell’impresa nell’approvvigionamento dei materiali. Queste difficoltà sono in aumento e a breve promuoveremo un dibattito sul tema».
Come avete monitorato il cantiere per garantire che la riapertura avvenisse nei tempi previsti?
«Il personale tecnico della Provincia ha monitorato quotidianamente l’andamento del cantiere, assicurando che la riapertura totale della viabilità avvenisse entro il 1° settembre».
Come cambierà la viabilità tra Fornacette e San Giovanni alla Vena una volta riaperto il ponte?
«Ci sarà un completo ripristino della viabilità ordinaria».
Ci sono piani simili per altri ponti della Provincia, come quello sull’Arnaccio a Cascina, che riaprirà a breve? La Provincia ha in programma altri interventi di manutenzione straordinaria su infrastrutture critiche?
«Il ponte sulla 206 Arnaccio riaprirà l’8 settembre. Abbiamo progetti in corso sulla SP27 a Pomarance, sul ponte crollato a Monteverdi, sul Cecina, su Ozzeri e Serchio, con lavori che inizieranno a settembre. Sono in progettazione interventi per i ponti sulla SP18, SP25 a Santa Maria a Monte, altri sulla 206 con fondi regionali e sulla SP48 a Chianni, solo per citarne alcuni».
Qual è il messaggio principale che vuole dare ai residenti e agli automobilisti che hanno dovuto attendere la riapertura?
«Meglio percorrere strade più lunghe e comprendere che i lavori sono necessari per evitare tragedie come quella del Ponte Morandi. Stiamo lavorando per garantire infrastrutture sempre più sicure. Abbiamo chiesto maggiori risorse al Governo, sia in termini di personale sia di finanziamenti, per far fronte ai tagli previsti».